L’Ucraina sta per sfaldarsi: il Consiglio Supremo di Crimea, il parlamento regionale, ha adottato un provvedimento, 78 voti favorevoli su 81, che approva la separazione da Kiev e l’adesione alla Federazione Russa.
Dichiarata l’indipendenza, adesso, la Crimea si propone alla Russia con una decisione, entrata in vigore subito dopo l’approvazione, in attesa del referendum del 16 Marzo.
Le autorità filorusse della regione, in primis il premier crimeano Serghei Aksionov, hanno inoltre mostrato l’intenzione di nazionalizzare la flotta militare ucraina: “non lasceremo neanche che le navi di Cernomor Neftegas abbandonino il porto di Sebastopoli” ha aggiunto, riferendosi alle navi cisterna e a quelle per l’esplorazione marittima dei giacimenti di petrolio e di gas di proprietà dell’azienda statale.
Intanto dalla Russia, da Rostov in particolare, è tornato a parlare il deposto Presidente Viktor Yanukovich che ha confermato le parole della conferenza stampa di alcune settimane fa: “sono il legittimo presidente e capo delle forze armate” ha detto, aggiungendo poi, “i militari non obbediranno a ordini criminali”.
L’ex Capo di Stato si è soffermato sulla situazione politica di Kiev ormai “in mano a una banda di neofascisti che vogliono scatenare una guerra civile” (“dando le armi ai militanti”) e magari prendere il potere visto che il capo della formazione paramilitare “settore destro” – determinante nel successo di Euromaidan – Dmitri Iarosh ha confermato la decisione di candidarsi alle presidenziali che, per Yanukovich, rimangono “illegittime e illegali”.
Glissa sulla questione del referendum in Crimea – due settimane fa aveva detto di considerare fondamentale mantenere l’integrità territoriale ucraina – ogni domanda in proposito era stata proibita: nell’unico passaggio sulla Crimea ha detto che “quello che sta succedendo è colpa di Kiev”.
Ammonisce anche Obama, Yanukovich: rivolgendosi al Presidente, al Senato e al Congresso Usa chiede che non venga concesso il prestito di 1 miliardo di dollari promesso a Kiev perché la costituzione americana proibisce di finanziare chi ha abbattuto un governo legittimo.
Guglielmo Sano