Nel 2012 il valore medio del cuneo fiscale e retributivo per i lavoratori dipendenti è stato pari al 49,1% del costo del lavoro. Lo rileva l’Istat in audizione in Senato. Cioè i lavoratori hanno ricevuto in media 16.153 euro l’anno contro un costo complessivo del lavoro di 31.719 euro.
I contributi sociali – spiega in commissione Finanze a Palazzo Madama il presidente dell’Istat, Antonio Golini – rappresentano la componente più elevata del cuneo fiscale (28% a carico del datore di lavoro e 6,7% a carico del lavoratore). Ai lavoratori, inoltre, vengono trattenute le imposte sul reddito, (14,5%) inclusive dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali. A livello familiare, nel 2010, l’aliquota media del prelievo fiscale è pari al 19,2%, in lieve crescita rispetto all’anno precedente (+0,3 punti percentuali). Poichè il principio della progressività è applicato a livello individuale, una famiglia con un solo percettore paga, a parità di reddito familiare e di deduzioni e detrazioni, un’aliquota media più alta rispetto a un’altra in cui lo stesso reddito sia guadagnato da più persone.
Pressione fiscale aumentata di 3 punti in Italia – Tra il 2000 e il 2012, la pressione fiscale nei 27 paesi dell’Ue è diminuita complessivamente di 0,5 punti percentuali, mentre in Italia è aumentata di quasi 3 punti, l’incremento più elevato se si escludono i casi di Malta e Cipro. Lo rileva l’Istat. La pressione fiscale in Italia si attesta nel 2013 al 43,8% del Pil