Lista Tsipras: le prime spaccature

Sembra scemare l’entusiasmo iniziale legato alla lista a sostegno di Alexis Tsipras alla guida della Commissione Europea. E si iniziano a registrare le prime defezioni.

Paolo Flores D’Arcais e Andrea Camilleri hanno infatti abbandonato il comitato dei garanti, in polemica per la gestione della scelta dei candidati da presentare per le prossime Europee. L’ufficializzazione è arrivata tramite un comunicato stampa, nel quale i due intellettuali si limitano a certificare l’abbandono del comitato, mantenendo però l’impegno a sostenere la Lista Tsipras.

L’amarezza dei due nasce dal ritiro della candidatura di Antonia Battaglia, esponente di Peacelink, contenitore di varie associazioni pacifiste italiane. L’attivista pugliese ha preferito non entrare nella stessa lista in cui vi erano esponenti di SeL, appartenenti ad un partito che “continua a disconoscere le proprie gravi responsabilità sulla vicenda Ilva”, in una Regione governata da Nichi Vendola.

Inutile il tentativo di ricomporre la frattura da parte di altri tre garanti come Spinelli, Revelli e Viale. Indispettendo D’Arcais e Camilleri, esclusi dalla gestione delle candidature e fortemente orientati – a differenza degli altri tre garanti – a favorire la Battaglia in un eventuale “aut aut” tra lei ed i due esponenti di SeL.

Un altro esempio di gestione poco cristallina sembra essere l’esclusione dalla Lista Tsipras dell’imprenditrice siciliana Valeria Grasso, accusata di aver partecipato ad iniziative di Fratelli d’Italia e perciò liquidata dalle liste “senza aver ricevuto ne’ avvisi ne’ chiamate dirette dai garanti”, come sottolineato dalla stessa imprenditrice palermitana.

La sinistra italiana, dunque, sembra non riuscire a resistere alla tentazione di continuare a frammentarsi. Un messaggio non edificante, soprattutto quando si tratta di sostenere colui che, in Grecia, è riuscito a compattare l’intera estrema sinistra sotto un unico vessillo – quello di Syriza – che nei sondaggi ellenici continua a volare.

Redazione