Sarebbero state tre le esplosioni, verificatesi intorno alle 9.30 locali a New York, che hanno causato il crollo di un edificio di cinque piani e probabilmente anche di un altro edificio accanto con cui quest’ultimo condivideva una parete, nell’Upper Manhattan, più precisamente nel quartiere di East Harlem, all’incrocio tra Park Avenue e le 116esima strada.
L’edificio di cinque piani era ancora in costruzione: dai vigili del fuoco intervenuti sul posto (intervento di livello 5, emergenza grave), con 39 unità e 168 operativi, sappiamo che “la situazione è sotto controllo”.
Sul posto anche gli artificieri e l’FBI: si esclude, al momento, l’ipotesi dell’attacco terroristico.
Il crollo dovrebbe essere stato causato da un incendio (di livello 3) innescato da una fuga di gas, poco prima dell’esplosione era stata chiamata la compagnia elettrica newyorkese perché intervenisse urgentemente: il palazzo è stato ridotto in macerie che sono arrivate fin sulle rotaie della linea ferroviaria sopraelevata Metro North, all’altezza della 116esima strada, bloccandone il servizio, sospeso anche adesso in tutta la zona.
Tutti gli abitanti dell’area sono stati fatti evacuare: ci sarebbero 2 morti e almeno 17 feriti (bilancio destinato a salire), la maggior parte ha riportato ferite lievi invece 4 sono gravi, secondo i soccorritori che stanno provvedendo a trasportarli in ospedale, tuttavia, secondo alcune fonti ci sarebbero molte persone ancora intrappolate tra i resti del palazzo.
Si parla di 4 dispersi: la CBS e il New York Times parlano anche di un morto.
Dai racconti dei testimoni sembra che la fortissima esplosione, proveniente da un appartamento di uno dei palazzi, abbia fatto “tremare” gli edifici vicini, facendo andare in frantumi i vetri delle finestre.
Sono stati danneggiati dall’esplosione anche una chiesa e un negozio di pianoforti.
Dal palazzo continua a uscire una spessa coltre di fumo visibile persino dalla “mid-town” a molti isolati di distanza.
Guglielmo Sano