Dell’Utri: incantato da Renzi
I più entusiasti della conferenza stampa programmatica di Renzi sono… i vertici di Forza Italia. Sembra questa la conclusione paradossale, analizzando le reazioni di Silvio Berlusconi e del fedele braccio destro, Marcello Dell’Utri, all’intervento in cui il presidente del Consiglio ha tracciato le linee guida degli interventi di politica economica da attuare.
Se Berlusconi si è limitato ad un “non l’ho vista, ma mi hanno detto che è stato un super show”, aggiungendo che “resta la confusione su tempi e coperture degli interventi promessi”, Dell’Utri, in un’intervista a “La Stampa”, si è lanciato in una vera e propria ovazione dell’intervento dell’ex sindaco di Firenze.
“Fantastico, anzi straordinario. Mi ha incantato, l’avrei assunto di corsa in Publitalia, facendo un fatturato eccezionale”. Questo il commento dell’ex senatore siciliano, che ha apprezzato la perentorietà anche riguardo alla scelta di Renzi di legare il proprio futuro politico alla buona riuscita delle riforme promesse. Spingendosi addirittura a sentenziare che “se attuerà le promesse, si rivelerà senza dubbio meglio di Berlusconi”.
Dell’Utri spiega anche il motivo per il quale Renzi piace più a destra che alla sinistra, “abituata a figure più sobrie”. Tuttavia il nodo restano le risorse da reperire, anche se il consigliere del Cavaliere sottolinea come l’eloquio di Renzi sia talmente sicuro “che ti fa quasi vedere che quei soldi li ha già sul tavolo”.
In merito all’elogio di Renzi interviene anche uno che di Publitalia, fatturati e tubo catodico se ne intende, cioè Giorgio Mastrota. Contattato da “Huffington Post”, il re delle televendite sottolinea come il presidente del Consiglio abbia uno stile “molto commerciale, tipico degli investimenti pubblicitari nonché particolarmente efficace”.
Pur rimproverandogli “un po’ di supponenza d’alemiana”, Mastrota respinge le accuse di chi lo considera “un venditore di pentole”, perché “il venditore è un lavoro serio, che porta risultati concreti e non, come si vuole far credere, fumo”.
Emanuele Vena