Grillo: “Via il fiscal compact o l’Italia uscirà dall’euro”

Pubblicato il 16 Marzo 2014 alle 15:36 Autore: Alessandro Genovesi

Entra nel vivo la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio. E Beppe Grillo scende in campo per tirare la volata al Movimento 5 Stelle. Dal blog il leader pentastellato scrive: “Di fatto le europee sono diventate elezioni nazionali. Non è un mistero che i governi vengono fatti e disfatti a Bruxelles e nelle stanze della BCE. E’ successo per la Grecia, per il Portogallo e succede in Italia da Rigor Montis in poi. Tre governi italiani sono stati decisi dalla UE con il beneplacito di Napolitano. Il Parlamento italiano, gli elettori italiani hanno ormai solo una funzione simbolica. Servono come facciata democratica. Bisogna andare in Europa per cambiare l’Italia”.

I “premier italiani”, aggiunge Grillo, “sono diventati servi dei poteri finanziari e di logiche economiche decise altrove”. Ed è per questo che “il M5S è visto come un pericolo pubblico da questa Europa che fa di tutto per emarginarlo, minimizzarlo, ignorarlo. Ne ha ben ragione. Se il M5S avrà una forte affermazione elettorale ed entrerà nel Parlamento europeo con 20/30 eurodeputati gli attuali equilibri salteranno”. Anche perché “il M5S non è Eurosì o Eurono. Il M5S vuole il ritorno ai principi di solidarietà e di comunità” e per questo “porrà delle condizioni”, a cominciare “dall’eliminazione immediata del Fiscal Compact che impone un taglio di 50 miliardi all’anno per un ventennio alla nostra finanza pubblica per rientrare nei parametri di Maastritcht”.

M5S

Altro paletto che Grillo pone è “l’emissione di eurobond, di titoli pubblici europei garantiti a livello centrale per evitare che l’Italia finisca rapidamente come la Grecia”. Nel caso in cui un vittorioso M5s ponesse tali condizioni e l’Unione europea dicesse di no, Grillo minaccia: “Se la UE rifiuterà queste richieste è obbligatorio uscire dall’euro, non c’è scelta, il M5S farà un referendum per ritornare alla lira e per riprenderci la nostra sovranità monetaria. In Europa per l’Italia”.

Poi l’appello finale: “Il voto europeo è anche un voto nazionale. Se il M5S si affermasse come primo gruppo politico, Napolitano non potrebbe più tirare a campare con i suoi giochi di Palazzo, dovrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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