Una breve premessa: in Germania il Presidente della Repubblica è eletto in maniera molto simile all’Italia, ovvero da un’assemblea formata dai membri del Bundestag ed un numero piuttosto alto di delegati scelti da ciascuno dei sedici Lander, chiamata Bundesversammlung. Al contrario che in Italia, dove, in genere, si tenta di trovare un accordo più largo possibile su un candidato Presidente, in Germania ogni partito, o comunque ogni area politica, presenta il proprio candidato, a prescindere che abbia o meno, nel Bundesversammlung, i numeri per eleggerlo.
Oggi ci troviamo a pochi giorni da un Bundesversammlung, questa volta, per la seconda volta consecutiva, di fatto straordinario, visto che avviene dopo le dimissioni di un Presidente in carica.
[ad]Questa volta, il Presidente Christian Wulff, ha deciso di rassegnare le dimissioni dopo che era emersa, nel mese di Dicembre, una vicenda legata ad un giro di favori economici riguardante elargiti ed ottenuti dal Presidente quando era Ministerprasident della Bassa Sassonia. Vicenda dalla quale si è prontamente difeso, ma per via della quale, dopo che il tribunale di Hannover gli ha chiesto di rinunciare all’immunità, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.
Oggi, di conseguenza, la Germania si vede chiamata a scegliere il nuovo Presidente, questa volta, fatto piuttosto insolito, con un candidato sostenuto da tutti i Partiti rappresentati nel Bundestag ad eccezione della Linke, ovvero Joachim Gauck.
Ma adesso torniamo un attimo indietro, perchè il Bundesversammlung che sta per tenersi ha origini meno recenti di quanto si possa pensare, e per le quali dobbiamo risalire proprio allo scorso Bundesversammlung, quello del 2010. Anche in quell’occasione, non era previsto che si dovesse votare per un nuovo Presidente della Repubblica, visto che Horst Kohler era stato riconfermato l’anno precedente per un secondo mandato, ma una frase infelice di quest’ultimo, che aveva detto che la Germannia partecipava ad alcune missioni militari per difendere interessi economici, era stato costretto a rassegnare le dimissioni. L’accoppiata formata da CDU/CSU ed FDP, che aveva (ed ha tutt’ora) la maggioranza, scelse come candidato Christian Wulff, ex Presidente della Bassa Sassonia, personalità sicuramente di primo piano nel panorama Tedesco.
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[ad]L’SPD, proveniente da una brutta sconfitta elettorale e da poco guidata da un nuovo Segretario, Sigmar Gabriel, insieme ai Verdi, pur sapendo di non avere molte speranze di poter eleggere il Presidente, candidano Joachim Gauck, persona molto stimata, già attivista anti-comunista nella DDR. Questo fatto gli permise una serie di interessanti mosse politiche, prima tra tutte l’isolamento della Linke, partito di Sinistra in buona parte dell’elettorato ancora legato alla vecchia DDR, reduce da un notevole risultato elettorale avvenuto in gran parte a discapito dell’SPD, che si rifiutò di sostenere Gauck, con il risultato di isolarsi politicamente, ma non da meno quello di costringere Chrsitian Wulff ad essere eletto Presidente solamente durante il terzo scrutinio.
Oggi, dopo lo scandalo che ha costretto Wulff alle dimissioni, sulla CDU, reduce da due Presidenti costretti a dimettersi prima della sadenza del mandato in solamente due anni e con un partito al momento in calo nei sondaggi, la spada di Damocle di una nuova candidatura di Joachim Gauck sembrava pendere in maniera sempre più forte. La Merkel, a questo punto, non c’ha pensato due volte a dare il sostegno a nome di tutto il suo partito per Joachim Gauck. L’SPD due anni fa non poteva sapere che oggi ci sarebbe stato un nuovo Bundesversammlung, ma a quanto pare, pur senza aspettarselo, aveva saputo fare una mossa molto lungimirante.