Dopo aver concorso entrambi alle primarie vinte da Pierluigi Bersani, oggi sono uno premier e l’altro a capo di una forza parlamentare all’opposizione: Matteo Renzi e Nichi Vendola. “Dal siluramento di Enrico Letta al discorso di insediamento in Parlamento, fino alla pirotecnica conferenza stampa di mercoledì scorso, Renzi si è dimostrato padrone di questo tempo. E io ho pensato di essere ormai inattuale”. Lo afferma alla Stampa il leader di Sel, Nichi Vendola.
Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Vendola spiega: “Noi non siamo iscritti al partito del tanto peggio, tanto meglio, ma la notizia degli 85 euro è un dato positivo, si comincia finalmente a capire che non si può uscire dal pantano della crisi se non si ridà ossigeno a quei soggetti sociali che l’austerity ha messo in una condizione di apnea. Detassare il lavoro va bene. Così come va bene l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie”.
Sugli F35, Vendola osserva: “Sarebbe un’altra crepa che si apre nel muro di gomma della falsa realpolitik”. Ciò che invece va “male, anzi malissimo – aggiunge Vendola – è la riforma del mercato del lavoro. Così si introduce una generalizzazione del precariato, la definirei un colpo alla nuca della civiltà del lavoro” perchè “contratti di tre anni svincolati da qualunque causale rappresentano soltanto l’universalizzazione del precariato, così come l’apprendistato che invece di essere un tirocinio formativo diventa semplicemente lavoro precario mutilato da rilevanti percentuali di retribuzione”.
Giuseppe Spadaro