Per un pugno di Libri, la cultura si fa ‘gioco’
Il numero di oggi riguarda la ‘cultura in tv’. In onda su Rai3 dal 1997, diventato ben presto un ‘cult’, Per un pugno di libri è un piccolo ‘gioiellino’ nel panorama televisivo italiano. Un programma in cui convivono cultura e gioco, intrattenimento e divertimento.
Il meccanismo è semplice. Durante la singola puntata si affrontano due squadre di studenti, ognuna delle quali rappresentante un istituto delle scuole superiori italiane. I ragazzi sono chiamati a rispondere a diverse domande inerenti il tema letterario in un vero e proprio ‘quiz’ il cui premio finale sono proprio i libri. La vittoria va alla classe che riesce ad accumularne in maggiore quantità. Inoltre in ogni puntata si parla di un singolo libro in particolare, il quale fa da filo conduttore al gioco.
Quest’anno il testimone della conduzione è passato nelle mani di Geppi Cucciari, che succede a Veronica Pivetti. Con l’arrivo della comica sarda la trasmissione ha subìto alcune modifiche nell’impostazione generale. Il programma le è stato ‘cucito’ addosso dando al tutto una impronta maggiormente comica ed ironica.
Un po’in disparte appare ad esempio il professor Piero Dorfles, uomo di cultura in quanto giornalista e critico letterario, memoria storica presente sin dalla prima edizione. Il suo ruolo è quello di giudice. Tra un gioco e l’altro con i suoi interventi si analizza il romanzo della puntata e vengono forniti alcuni consigli di lettura agli ascoltatori. I siparietti ‘improvvisati’ tra Cucciari e Dorfles aumentano comunque la godibilità ma fanno perdere in qualche modo lo spirito strettamente culturale dello show.
A giocare non sono solamente gli studenti. Anche da casa gli spettatori possono partecipare telefonando per indovinare il titolo di un libro tramite l’utilizzo degli indizi forniti dagli stessi conduttori.
La nuova stagione ha subìto un leggero calo in termini di ascolti. Il programma si è attestato attorno al 3% di share. Lo scorso anno viaggiava tra il 4 ed 5% ma la messa in onda era alla domenica. Il tempo ci dirà se la scelta di spostare lo spettacolo culturale al sabato sarà stata lungimirante o meno.
In collaborazione con Candidonews