Fantastiche e deludenti certezze, sorprese, speranze e qualche polemica arbitrale: sono questi gli ingredienti della 28ª giornata di Serie A, una giornata spezzettata che ha visto un solo anticipo serale al Sabato, le consuete partite domenicali e un doppio posticipo del lunedì.
Ad aprire le danze è stata l’Inter, che in un freddo sabato sera veronese è riuscita a vincere in un campo nel quale moltissime squadre hanno perso punti importanti. Il Verona, ultimamente calato nel gioco e nei risultati, non è riuscito con Toni e compagni a punire un’Inter sempre più conforme alle idee di mister Mazzarri e al sesto risultato utile consecutivo. Palacio e Jonathan firmano lo 0-2 e candidano l’Inter come seria pretendente al quarto posto.
Non si gioisce invece nella Milano rossonera: la squadra allenata da Seedorf sprofonda nei propri resti e quasi sicuramente dice addio all’Europa. In dieci uomini dal quinto minuto a causa di uno sciagurato intervento di Abbiati su Schelotto, portare a casa la vittoria non è difficile per un Parma strepitoso e che viaggia a ritmi stratosferici (sedicesimo risultato utile consecutivo). La nota positiva per Seedorf è l’orgoglio che i suoi ragazzi hanno dimostrato quando, sotto di due gol realizzati dall’ex Cassano, sono riusciti a riportare il risultato in parità con Ramì e Balotelli prima di affondare inevitabilmente sotto i colpi di un Parma in superiorità numerica e carico a mille. Amauri e Biabiany chiudono i giochi: 2-4 e le contestazioni in casa rossonera ripartono.
Dopo la sconfitta casalinga con l’Atalanta, la Lazio vince a Cagliari 0-2. Gli uomini di Reja offrono una prestazione ordinata e convincente portando i 3 punti a casa grazie a Lulic e Keita, gioiellino classe ’95 al quale è assicuro un futuro tra le stelle del calcio.
Ennesima prova solida della Juventus che riesce a domare un Genoa indiavolato. Domenica sera lo stadio Marassi è stato testimone di una partita bellissima che i padroni di casa hanno dominato in lungo e in largo fallendo anche un calcio di rigore con Calaiò, ma che la Juventus è riuscita a risolvere con la solita punizione gioiello di Andrea Pirlo. 1-0, ma il protagonista in negativo della partita è stato sicuramente l’arbitro Mazzoleni: sulla sua coscienza ci sono un gol annullato ingiustamente ad Osvaldo e un rigore non fischiato sia alla Juventus sia al Genoa. I punti di distacco dalla Roma sono 14 e ormai lo scudetto è nelle mani dei bianconeri, lo ha capito anche Conte che al fischio finale ha esultato come se lo avesse appena vinto.
La Fiorentina batte 3-1 nell’altro posticipo domenicale un Chievo coraggioso e mai domo. Cuadrado, Matri e Gomez, con in mezzo il gol di Paloschi che dà il giusto brio alla partita, firmano il ritrovato successo per i viola a secco da ben cinque gare. Successo che vale anche il controsorpasso sull’inter al quarto posto: questo duello ci accompagnerà probabilmente fino alla fine del campionato.
La vittoria del Napoli per 0-1 a Torino sarà ricordata sicuramente per le infinite polemiche: al minuto 89 Higuain commette fallo su Glik ma l’arbitro non lo sanziona e l’argentino così può involarsi verso la porta di Padelli e firmare così il gol partita. Il Torino, alla quarta sconfitta consecutiva, è infuriato e Benitez invece è contento del risultato, nonostante i suoi ragazzi continuino a faticare enormemente sul piano del gioco.
Non demorde la Roma che all’Olimpico soffre tanto ma batte l’Udinese 3-2 grazie anche al ritorno, con gol e giocate maestose, di capitan Totti. Male la miglior difesa del campionato che nel secondo tempo offre a Di Natale e compagni una miriade di palle gol netraulizzate da un grandissimo De Sanctis. La Roma comunque riesce a portare a casa i 3 punti e a rispondere al Napoli: se lo scudetto ormai è perduto, la corsa al secondo posto si preannuncia rovente.
Altri risultati di giornata: Atalanta-Sampdoria 3-0; Sassuolo-Catania 3-1; Livorno-Bologna 2-1.