Se Renzi aveva impegnato i suoi maggiori sforzi sul tema delle detrazioni Irpef, ora un emendamento a firma Calderoli (e Bisinella) rischia di dare la nomea a quell’iniziativa di ‘salva partiti’. Infatti la postilla inserita dall’ex Ministro della Semplificazione “estende le detrazioni Irpef alle erogazioni ‘non liberali’, cioè ai contributi imposti dai partiti ai loro eletti”.
A beneficiarne, qualora venisse approvato dal Parlamento, sarebbero tutti i partiti, nessuno escluso. Una riedizione, sotto altre forme e nomi, del finanziamento pubblico ai partiti (nella cui norma di abolizione, Adnkronos ha scovato l’emendamento). A tutto ciò si aggiunge la retroattività (dal 2007 in poi) della norma, coincidente col “periodo delle violazioni accertate e non ancora prescritte”, il che salverebbe le donazioni irregolari espletate in passato: infatti le erogazioni in denaro dirette ai partiti “devono comunque considerarsi detraibili” dall’Irpef.
A votare contro solo il Movimento 5 Stelle. Il resto dei partiti (di maggioranza ed opposizione) hanno votato a favore di questa nuova norma Calderoli che, però, rappresenta un surplus rispetto quella passata: l’eliminazione dal testo della parola “liberali”, a cui viene aggiunto, poi, ‘comunque’ riferito ‘a detraibili dall’Irpef’, amplia la possibilità di applicazione non solo in senso retroattivo – come detto sopra –, ma apre la possibilità “per mettere a detrazione tutte le erogazioni versate dagli eletti al loro stesso partito a titolo di contributo”.
Daniele Errera