Agguato mafioso a Taranto: uccisi una coppia e bimbo di 3 anni
L’ombra della mafia a Palagiano, in provincia di Taranto. Ad evidenziare il fenomeno è il drammatico avvenimento di questa notte: venti colpi di arma da fuoco hanno, infatti, crivellato ed ucciso una coppia ed il figlio di lei. Aveva appena tre anni.
La ricostruzione che gli inquirenti stanno facendo è, fino ad adesso, abbastanza incerta: alla guida c’era Carla Maria Fornari, trentenne compagna di Cosimo Orlando, quarantatreenne pregiudicato in stato di semilibertà, che si trovava seduto accanto con in braccio il figlio di lei. Nei sedili posteriori i due figli di sei e sette anni. Lungo la statale 106, presso lo svincolo per Palagiano, pare un automobile si sia affiancata alla Matiz rossa che trasportava il pregiudicato ed ha scaricato una lunga serie di colpi di arma da fuoco, uccidendo all’istante la Fornari, Orlando e il povero figlio, raggiunto da più proiettili in volto. Illesi esteriormente ma inenarrabilmente feriti nel cuore i due figli seduti nella parte posteriore dell’auto. Nessun testimone. Ma una certezza si ha: è un omicidio di mafia. Sia per i precedenti di Orlando sia per l’ex marito di Fornari, Domenico Petruzzelli, ucciso nel 2011 dalle organizzazioni criminali per affari di droga: il figlio perito nell’agguato era proprio frutto di Petruzzelli e Fornari.
Le reazioni politiche non si sono lasciate attendere: per Renzi l’omicidio di quel bambino è “un dolore atroce, da padre prima ancora che da presidente del consiglio”, poco dopo aver chiamato il prefetto tarantino per informarsi dell’accaduto. Anche dal Viminale si sono manifestate immediate risposte: Angelino Alfano, infatti, ha predisposto l’invio di 60 tra poliziotti e carabinieri: “lo Stato darà una risposta rapida e concreta a un fatto di inaudita ferocia”, ha affermato il Ministro. Anche il governatore Vendola ha parlato dell’accaduto: “una strage così efferata che ancora una volta dimostra quanto la modalità operativa delle mafie abbia dentro di sé un codice di disumanità e di barbarie assoluta”. Ed aggiunge: “non si è esitato a fare strage, per colpire un obiettivo uccidere donne e bambini per Taranto è un drammatico risveglio. Forse questo è un momento in cui in tante parti d’Italia occorrerebbe fare il punto su quale sia la capacità della mafia anche di intercettare il disagio sociale per ricostruire controllo del territorio, penetrazione nella vita sociale. Le forze dell’ordine, la magistratura facciano piena luce, consegnino alla giustizia gli autori di questa strage. Ma tutti quanti noi siamo chiamati a compiere una riflessione – concludendo – sui rischi che tornino gli anni peggiori in una città come Taranto e non solo”. Sul fatto stanno, inoltre, indagando i pm della Direzione Distrettuale Antimafia.
Redazione