Mosca non sta cercando di disgregare l’Ucraina ma, l’ha ribadito Putin ai membri della Duma e al governo, neanche un passo indietro verrà fatto sulla Crimea.
La Russia accetta il risultato del referendum e si prepara per l’integrazione della regione nella federazione: dal Cremlino fanno sapere che Putin ha firmato la bozza di annessione della Crimea e che le istituzioni russe approveranno l’ingresso di Sinferopoli nella Federazione.
“La Crimea è una parte inalienabile e “sacra” della Russia, solo una decisione compiuta dietro le quinte, che ha messo la gente di fronte al fatto compiuto, la portò nel territorio dell’Ucraina”, ha affermato con decisione il Presidente Russo nel suo discorso, “il referendum si è svolto in maniera corretta e il suo esito è stato convincente” ha poi ribadito sempre Putin.
“Quello di Kiev è stato un colpo di stato organizzato da forze estremiste, ultranazionaliste e antisemite” le cui priorità non sono quelle di tutti gli ucraini (soprattutto di quelli dell’Est e, appunto, degli abitanti della Crimea), se la Russia non fosse intervenuta nella regione a maggioranza russa, “ci sarebbero state delle vittime”.
“Invece non è stato sparato nemmeno un colpo” durante quella che in Occidente chiamano “invasione” (i soldati russi erano già nella regione nel rispetto di accordi bilaterali e internazionali ha ricordato Putin), l’autodeterminazione di un popolo è stata garantita – come in Kosovo – non si capisce perché, quando gli Stati Uniti danno il loro assenso ad analoghe affermazioni di identità, la Comunità Internazionale non intervenga, mentre la Russia viene contrastata con una “retorica isterica”.
“La Crimea è e continuerà a essere la casa di tutti i popoli che la abitano ma non sarà la patria dei Banderisti (il riferimento è all’eroe nazionale ucraino Bandera accusato di aver collaborato con i nazisti ndr)” ha sottolineato il Presidente russo.
L’Occidente in Ucraina “ha passato il segno”: la Russia è rimasta a guardare durante gli interventi in Afghanistan, Iraq, Libia, durante le “rivoluzioni colorate” e le “primavere arabe” ma, in Ucraina, “sapevano che c’erano molti russi che non vogliono l’espansione della NATO verso Est, non vogliono che la NATO spadroneggi alle porte di casa”.
Rustam Temirgaliev, vice-premier crimeano, ha annunciato che già ad Aprile la Grivnia, la moneta ucraina, andrà fuori corso e la nuova moneta sarà il rublo. Il colosso energetico Gazprom ha già proposto il suo piano di sviluppo nel settore petrolifero e del gas per la regione.
Putin poteva ancora rinunciare all’annessione, col discorso, e la firma del trattato di annessione, di oggi sembra che ormai si sia innescato un meccanismo che non si può più fermare: manca solo l’approvazione del Parlamento ovvero una formalità
La Comunità Internazionale, con il Ministro degli Esteri francese Fabius in testa, annuncia che il G8 farà a meno della Russia e che sono in arrivo sanzioni dure per Mosca – la Mogherini dalla Farnesina ha ricordato che “si tratta di una sospensione in vista del prossimo incontro non del superamento del formato stesso del G8” – che a Putin “suscitano ironia” ma “scateneranno delle rappresaglie” di uguale intensità.
Guglielmo Sano