Ex premier amatissimo in patria, leader del partito socialdemocratico, figlio d’arte, sposato, due figli: Jens Stoltenberg, norvegese, è il grande favorito per la carica di segretario generale della Nato.
Il prossimo luglio, il danese Anders Fogh Rasmussen esaurirà il suo mandato e le manovre sono già cominciate. Vuole la prassi che la carica di segretario generale sia di competenza dei membri europei della Nato. Gli Stati Uniti indicano i vertici militari. Ma tra le due sponde dell’Atlantico i contatti sono stati frequenti, negli ultimi tempi.
Stoltenberg sembra essere la figura capace di mettere tutti d’accordo. Ha estimatori da Berlino a Parigi. Piace ai governanti europei e piace all’America. Ha scritto Repubblica che Barack Obama avrebbe avallato la candidatura dell’ex premier norvegese. Apprezzato dall’Onu, che gli ha conferito incarichi per la difesa dell’ambiente, Stoltenberg è figura di spicco della sinistra nel Vecchio Continente.
Jens Stoltenberg è stato primo ministro dal 2000 al 2001 e poi ancora dal 2005 al settembre dell’anno scorso, quando è stato sconfitto da una coalizione di centrodestra. Suo padre, Thorvald Stoltenberg, è stato un importante politico del partito socialdemocratico.
NRK ha scritto sul proprio sito che per il momento Stoltenberg non intende commentare le indiscrezioni apparse sulla stampa.
Gli Stati Uniti vorrebbero chiudere in fretta la questione, per evitare di arrivare all’estate, quando i risultati delle elezioni europee potrebbero rimescolare le carte e complicare la nomina. La scelta di Stoltenberg, norvegese e dunque fuori dagli equilibri strettamente politici di Bruxelles, servirebbe anche a evitare complicazioni in corso d’opera.
Se intorno al suo nome dovesse raggrupparsi un ampio fronte, Stoltenberg brucerebbe altre candidature circolate negli ultimi tempi, a partire da quella di Franco Frattini, attualmente presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale e già candidato dal governo Monti.
Altro nome è quello di Enrico Letta. Il Sole 24 Ore ha scritto ieri che Matteo Renzi ne avrebbe parlato con Angela Merkel. Letta ha estimatori su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Tutti e due rischiano però di essere bruciati da Jens Stoltenberg. La carica di segretario generale della Nato resterà quasi certamente nelle mani di uno scandinavo.