Alta tensione Crimea: due morti a Sinferopoli. Russia e Occidente ai ferri corti

Pubblicato il 19 Marzo 2014 alle 16:32 Autore: Guglielmo Sano
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È stato un portavoce della Polizia della Crimea a dare la notizia: ci sono stati due morti nel corso di una sparatoria avvenuta mentre forze filo-russe assaltavano la base della marina militare ucraina a Sinferopoli. Due anche i feriti, uno per entrambe le parti.

I blindati russi insieme a uomini delle forze speciali di Mosca continuano ad accerchiare la base: se i soldati ucraini non si arrenderanno entro domani, probabilmente i russi tenteranno un’irruzione.

I militanti delle “forze di auto-difesa” della Crimea, supportate da cosacchi e servizi segreti, hanno conquistato almeno due basi all’interno delle quali i militari fedeli a Kiev continuavano a resistere: una nell’Ovest della Crimea, a Novoozerne, l’altra è la sede dello Stato Maggiore della Marina di Kiev a Sebastopoli.

Un alto ufficiale è stato arrestato dalle milizie filo-russe – ora è sotto interrogatorio – dopo aver negoziato la resa con l’ammiraglio a capo della Flotta russa del Mar Nero, ormeggiata proprio a Sebastopoli: i soldati ucraini si sono ritirati di fronte all’occupazione “pacifica” di oltre seicento filo-russi, nonostante avessero ricevuto l’ordine di “sparare a vista”.

Dopo la firma del trattato di annessione da parte di Putin, quindi, si stringe la morsa russa sulla regione secessionista: oltre 5000 artiglieri dell’esercito russo stanno svolgendo delle esercitazioni al poligono di Novorrosisk, vicino al “confine” con la Crimea.

crisi ucraina

Da Kiev – dove nel frattempo tornano a farsi sentire le fasce più oltranziste di Maidan che accusano il governo di essersi fatto “rapinare”: i militanti di Svoboda hanno malmenato il direttore del canale di stato per aver trasmesso il discorso di Putin sull’annessione della Crimea – Yatseniuk accusa la Russia di “crimini di guerra” per aver “cominciato a sparare sui militari di Kiev”: in Crimea si sono recati il vice-premier ucraino, Yarema, e il ministro della Difesa Tenyukh per scongiurare l’eventualità che la crisi assuma “un carattere militare”, ma non sono stati fatti entrare.

Joe Biden, vice di Obama, continua a pressare l’UE perché si attuino pesanti sanzioni contro Mosca (sulla stessa linea anche Hilary Clinton che accusa Putin di voler ridisegnare i confini europei post-seconda guerra mondiale: “se Putin la farà franca questa volta, invaderà altri stati che non saranno più democrazie ma suoi “vassalli”), Cameron dall’Inghilterra vorrebbe accelerare per l’espulsione della Russia dal G8: Lavrov, ministro degli esteri russo, ha ironicamente risposto che “la Russia e il popolo della Crimea sono i responsabili della crisi ucraina: perché non accettato la logica del golpe neonazista”.

Della crisi ha parlato anche il premier Matteo Renzi, alla Camera ha detto “La stella polare del governo italiano è quella di trovare una soluzione con la collaborazione a tutti i livelli istituzionali nel rispetto del diritto internazionale evitando l’incubo di un ritorno ala cortina di ferro“.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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