Un’autosospensione arrivata in extremis, per evitare l’espulsione dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro. Ecco spiegata la mossa dell’ex premier Silvio Berlusconi che, proprio nel giorno in cui si è tenuto il consiglio direttivo della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro che ha concluso l’esame della posizione dell’ex premier, ha fatto arrivare una lettera nella quale si autosospendeva, rinunciando quindi all’onorificenza.
Proprio dopo la sentenza di condanna del primo agosto scorso si erano levate voci a favore della revoca del cavalierato all’ex premier, in quanto venivano meno i requisiti richiesti dal codice etico della Federazione. E, con ogni probabilità, il consiglio avrebbe oggi optato per l’espulsione dell’ex premier se non fosse pervenuta per tempo la missiva. Una mossa, probabilmente studiata dallo stesso leader di Forza Italia, per evitare l’onta di una cacciata dalla federazione. Sta di fatto che, dopo la sentenza della Cassazione che ieri ha confermato i 2 anni di interdizione dai pubblici uffici, arriva un altro duro colpo per l’anziano Silvio.
Di seguito la nota del Consiglio Direttivo della Federazione Nazionale dei Cavalieri. “Nelle fasi conclusive di questa procedura, alla vigilia della riunione odierna è pervenuta alla Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro una lettera di autosospensione di Silvio Berlusconi – si legge in una nota – , pur avendo egli fatto ricorso alla Corte di giustizia europea nonché avendo in corso di presentazione una istanza di revisione del processo che lo ha riguardato. Il consiglio direttivo ha preso atto dell’autosospensione”.