Di ieri la notizia dell’autosospensione di Berlusconi da Cavaliere del lavoro. Oggi parla Antonio D’Amato presidente della Federazione dei cavalieri: «Non mi piacciono le polemiche. Già a ottobre, appena insediatomi come presidente della Federazione dei cavalieri, ho voluto rinnovare lo statuto per rendere le norme applicative più stringenti con i valori fondanti dell’associazione. Non bisognava lasciare spazio a vaghe interpretazioni. Ovviamente abbiamo dato ascolto a tutte le ragioni di Berlusconi, abbiamo valutato anche la sua memoria, e alla fine il consiglio direttivo e il collegio dei probiviri hanno chiuso il lavoro. Siamo molto sereni, sulla sospensione».
Alla domanda se Berlusconi interdetto dai pubblici uffici sia alla fine del suo impegno pubblico, D’Amato replica: «L’Italia è paese di sorprendenti exploit come di eterne reiterazioni, non coltiverei di queste certezze». «Non sono mai stato vicino ad uno schieramento partitico – fa sapere inoltre l’ex presidente di Confindustria. – Ma nel mio ruolo mi sono trovato ad interagire con più governi, in una fase molto importante e lunga del paese. Ed ho avuto rapporti molto positivi, ma anche molto conflittuali: questo vale con lui e con altri leader». «Silvio Berlusconi in questi anni ha perso molte occasioni – aggiunge, – io ora guardo a Renzi».
Giuseppe Spadaro