Sondaggio Demopolis per l’Espresso: in crescita gli anti-euro, ma sono ancora una netta minoranza
Sondaggio Demopolis per l’Espresso: in crescita gli anti-euro, ma sono ancora una netta minoranza
Il sondaggio che Demopolis ha condotto per il settimanale L’Espresso pone ai cittadini Italiani alcune domande riguardo all’Europa, all’euro ed al ruolo dell’Unione Europea, in un momento di particolare interesse per queste tematiche visto il progressivo avvicinamento delle elezioni europee di maggio. Chiunque verrà eletto per il Parlamento Europeo, dovrà infatti tenere conto che dal 2000 ad oggi la fiducia degli Italiani nell’Unione Europea non ha fatto che calare, passando dalla fiducia di una maggioranza assoluta durata fino al 2006 per arrivare all’esile 32% di oggi. Gli Italiani valutano in maniera particolarmente negativa il passaggio dalla Lira all’Euro, che ha portato buoni frutti solo per il 37% degli intervistati, contro il 58% che vede il passaggio in maniera negativa (un incremento dei giudizi negativi è stato notato nelle regioni meridionali).
Nonostante la valutazione prettamente negativa della moneta unica, oggi la maggioranza degli Italiani considererebbe una follia l’uscita dall’Euro: infatti il 67% non crede che cambiare rotta sia la soluzione ideale per i problemi dell’Italia, anche se la minoranza del 33% che vorrebbe uscire dall’Euro risulta fortemente in crescita negli ultimi 6 anni. Il trend Demopolis mostra che nel 2008 solo il 12% voleva tornare alla lira, una percentuale aumentata di anno in anno fino a raggiungere il dato di oggi, superiore di oltre 20 punti. Osservando i diversi elettorati, vediamo che sono gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia (forze dichiaratamente anti-euro) ad essere maggiormente a favore del ritorno alla lira, mentre nel M5S ed in Forza Italia gli euro-scettici superano il 40% e nel PD sono una minoranza assoluta del 10%.
Il 67% che vorrebbe mantenere la moneta unica è però diviso tra un esiguo 12% realmente convinto dalle politiche economiche UE, mentre la maggioranza del 55% vorrebbe vedere un netto cambiamento nell’Unione che superi le rigide politiche di austerity attuali, arrivando quindi a tutelare maggiormente i cittadini: infatti la maggioranza degli intervistati da Demopolis vede l’UE come un ente che difende i mercati e gli equilibri finanziari piuttosto che gli interessi dei cittadini, e quindi non percepisce direttamente l’influenza delle politiche comunitarie sulla propria pelle.