Tagli, tagli ed ancora tagli. E’ questa la ricetta presentata per la Difesa dal ministro Roberta Pinotti, ospite del programma “Le Invasioni Barbariche”, condotto da Daria Bignardi.
La Pinotti, in merito alla querelle sugli F35, ha smentito le voci di chi parlava di una sua retromarcia rispetto ai tagli sull’acquisto dei nuovi cacciabombardieri. “Ho solo detto che non bisogna parlare solo di F35”, aprendo la strada quindi a tagli diffusi su più voci del bilancio del Ministero. Nel frattempo, sottolinea il responsabile del dicastero, “i pagamenti degli F35 sono stati bloccati, perchè è necessario un momento di riflessione”.
La massiccia spending review prevede, tra le altre spese da tagliare, la necessità di una riduzione del personale della Difesa di circa 30 mila unità. La Pinotti sottolinea però che “non ci saranno licenziamenti, ma semplicemente ricollocamenti in altri settori più carenti, come per esempio la Giustizia”.
Importante anche la questione caserme. Alla domanda della Bignardi “quali caserme chiuderebbe?” la Pinotti ha risposto senza indugio “tutte quelle non necessarie”. Riguardo alla modalità di dismissione, il ministro ha sottolineato come vada data la priorità ai Comuni, che saranno liberi di valutare l’eventuale necessità di tali edifici per uso alternativo a quello attuale. Solo in seconda battuta, c’è la possibilità di vendita ai privati. D’altronde, sottolinea la Pinotti “molte caserme sono edifici splendidi in zone centrali delle città, quindi attirerebbero molti potenziali acquirenti”.
Tra le altre spese da tagliare, il ministro della Difesa ricorda anche le portaerei, la vecchia Garibaldi e la più recente Cavour. “Due portaerei sono troppe, l’obiettivo è di liquidarne una. Quale? Ovviamente la meno recente”.
Redazione