Caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. A vent’anni dall’assassinio un libro
Ricorre il ventesimo anniversario dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Venti anni in cui la Somalia ha praticamente cambiato padrini e, dopo un ventennio, appunto, di caos politico, militare e sociale è tornata di fatto nel consesso internazionale: ha un governo eletto, un sistema politico riconosciuto e non più l’occidente come mondo di riferimento, ma altri paesi, in primo luogo la Turchia ma non solo se si pensa al ruolo che svolge oggi l’Arabia Saudita il Qatar e altre potenze arabe e asiatiche nella regione.
Il clima oggi dovrebbe essere più favorevole a chiarire finalmente uno dei misteri italiani – l’omicidio di Ilaria e Miran, appunto – che più ha appassionato, coinvolto e suscitato rabbia nell’opinione pubblica italiana.
Questa nuova era per la Somalia è appena cominciata. Forse ci vorrà ancora tempo perché non ci sia più nessun interesse a occultare avvenimenti, documenti, testimonianze dell’epoca in cui Ilaria e Miran furono uccisi, ma certamente l’interesse a non fare emergere la verità, con il passare del tempo, si affievolisce, o almeno dovrebbe….
Resta l’amarezza di pensare che, se un giorno si saprà di più, sarà stato il tempo e il profondo mutamento del sistema politico di riferimento in Somalia a soddisfare il bisogno di verità.
E in questo anniversario che segna anche il passaggio di un epoca vorrei segnalare l’uscita del libro di Francesco Cavalli “La strada di Ilaria”, un bel romanzo ambientato proprio nel tempo e nello spazio della vicenda di Ilaria e Miran. Un romanzo, non un libro di analisi, un saggio o un volume-denuncia. Un romanzo, forse ancora più efficace, per denunciare i silenzi di venti anni.
Raffaele Masto