Arcore ha detto basta. Basta ad essere identificato come il paese delle escort e del bunga-bunga. Il sindaco Rosalba Colombo (centrosinistra) va alla guerra contro l’immagine negativa che negli ultimi anni ha colpito il comune milanese che ormai è associato alla residenza di Silvio Berlusconi e alle inchieste sulla prostituzione minorile.
Il sindaco ha le idee chiare e assicura di aver intrapreso una lotta per riqualificare l’immagine della cittadina: “Lottiamo per cambiare la memoria storica recente della nostra città – spiega il sindaco Colombo – Se dici Arcore, ovunque salta fuori qualcuno con un riferimento al bunga bunga e alle escort. E si stupiscono, invece, quando scoprono che il nostro è un comune di centrosinistra con un sindaco e una maggioranza di assessori donne”.
Probabilmente è proprio per il gran parlare di sesso da queste parti che ha spinto il comune di Arcore, primo in Italia, ad “aver firmato e trasformato in delibera il protocollo d’intesa che prevede il divieto di qualunque forma di pubblicità sessista sul nostro territorio. Fino a quando le donne continueranno a essere rappresentate come oggetti sessuali con l’avallo delle aziende, delle concessionarie pubblicitarie e degli amministratori locali, non aspettiamoci che qualcosa cambi dal punto di vista delle violenze”.
ll protocollo (con Anci e con l’Istituto di autoregolamentazione pubblicitaria) contro le discriminazioni sessuali si sta diffondendo ormai in moltissimi Comuni, tanto da spingere il sindaco Colombo ad alzare il tiro: “Faccio un appello al premier Matteo Renzi per estendere questa iniziativa in ambito nazionale”.