La Sicilia è la pecora nera delle regioni nel ritardo dei pagamenti alle imprese. Secondo la CGIA, la Regione e gli Enti locali dell’isola hanno pagato il 34,6 per cento delle risorse assegnate: su 1,5 miliardi di euro stanziati dallo Stato, solo 525 milioni sono finiti nelle tasche dei fornitori. Sul podio dei cattivi pagatori sono finite altre due realtà del Sud: laSardegna e la Campania. Nel primo caso l’incidenza dei pagamenti ha raggiunto il 66,3 per cento, nel secondo caso, invece, il 69,1 per cento. Migliore, ma di poco, la performance ottenuta dalla Calabria: rispetto alle risorse assegnate, la percentuale dei pagamenti è stata del 70,5 per cento.
Bene, invece, tutte le Pubbliche amministrazioni del Nord: Emilia Romagna e Veneto hanno addirittura pagato l’intero stock (ovvero il 100 per cento), mentre in Piemonte e in Liguria è stato sfiorato l’“en plein” (99,9 per cento). In Toscana, in Umbria, in Friuli V.G. e in Lombardia si è invece superata la soglia del 99 per cento.
La CGIA è giunta a questi risultati partendo dai 27,2 miliardi di euro stanziati nel 2013 dai Governi Monti e Letta per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione. Di questi, la CGIA è riuscita a regionalizzarne ben 19,3 miliardi, anche se la cifra effettivamente saldata ai creditori entro il 26 febbraio scorso si è attestata a 16,4 miliardi di euro, pari all’85,1 per cento del totale.
“Ora – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – bisogna assolutamente accelerare sul fronte dei pagamenti e intervenire in modo fermo e autorevole su quelle realtà che faticano ancora a saldare le imprese. Ricordo, altresì, come il comportamento tenuto nei mesi scorsi da molte Amministrazioni Pubbliche sia stato inaccettabile. Infatti, entro la metà di settembre del 2013, tutti gli enti della Pubblica amministrazione dovevano segnalare al ministero dell’Economia l’ammontare dei debiti maturati nei confronti delle imprese private. Invece, entro il termine previsto ha risposto meno del 40 per cento degli interessati, fornendo, oltretutto, dei dati poco attendibili. Alla luce di ciò è necessario che il Governo Renzi intervenga velocemente e si riesca finalmente a conoscere l’entità certa del debito commerciale accumulato dalla nostra PA“.
Ritornando all’analisi condotta dalla CGIA, tra Regioni, Province e Comuni, le prime sono state le meno “inclini” a saldare i debiti ai propri creditori. Dei 15,2 miliardi di euro assegnati ne sono stati pagati 12,6, pari all’83 per cento. Se i dati vengono ulteriormente disaggregati, si nota come i debiti sanitari (vale a dire quelli in capo alle Asl) sono stati pagati nella misura dell’89,3 per cento, mentre quelli strettamente riconducibili alle Regioni (ovvero i debiti non sanitari) si attestano al 68,2 per cento.
Buone, infine, le prestazioni realizzate dalle Province (94,5 per cento dei pagamenti effettuati) e daiComuni (92,1 per cento).