Da Washington si è dato il via alla “guerra delle sanzioni”: “siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo in Crimea” ha detto Obama dal giardino della Casa Bianca annunciando, poi, il ricorso a nuove restrizioni economiche contro 20 esponenti del governo moscovita e la “banca di Putin”, la Rossiya.
Sono pronte sanzioni contro “settori chiave” dell’economia russa, ha aggiunto Obama, “se lo riterremo necessario”.
“Questa è la risposta all’illegittima annessione della Crimea e alle minacce contro l’Est dell’Ucraina” – ha poi continuato il Presidente Usa – “Putin ha ancora un canale diplomatico per tornare indietro e cercare una soluzione pacifica ma non possiamo non sostenere i nostri alleati della Nato, rafforzando i legami con loro” ha concluso.
Dalla Russia – Putin nei giorni immediatamente successivi al referendum ha detto che le possibili sanzioni contro Mosca “suscitano ironia” – si risponde attuando misure punitive (proibito l’ingresso nella Federazione) contro 9 personalità americane di spicco, tra cui Joe Boenher e Robert Menendez, rispettivamente Presidente della Camera Usa e Presidente della Commissione per gli Affari Esteri del Senato, ma anche Harry Reid, a capo della maggioranza democratica al Senato, e John McCain, senatore ultra-repubblicano da sempre fermo sostenitore di EuroMaidan.
“Risponderemo adeguatamente a ogni mossa ostile” e “ogni sanzione contro Mosca si ritorcerà contro l’America come un boomerang” ha dichiarato il capo degli Esteri di Putin, Serghei Lavrov.
Esprimono preoccupazione le parole del Segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, oggi a Mosca per dialogare faccia a faccia con Putin e il suo entourage, “gli incidenti irrilevanti della storia possono portare a spirali fuori da ogni controllo” .
Il segretario ha proposto l’invio degli osservatori Onu in Crimea: ”è importante che sia garantita la difesa dei diritti di tutti i cittadini dell’Ucraina, soprattutto delle minoranze, il miglior modo di eliminare l’inquietudine per i diritti umani sarebbe che tutte le parti accettassero il dispiegamento di gruppi di osservatori Onu che in loco potrebbero valutare la situazione e comunicarci quello che succede”, ha detto Ban Ki-Moon.
Guglielmo Sano