In Italia gli incrementi di spesa pubblica non producono impatti significativamente positivi tanto che la crescita del Pil, tra il 1996 e lo scorso anno, appare – secondo la Confcommercio – decisamente modesta, la peggiore come risultati e con forme di inefficienza pressochè simili a quelle di Giappone e Grecia. In uno studio, diffuso al Forum a Cernobbio, si evidenzia che Paesi scandinavi come Svezia e Finlandia e del Nord-Europa, come Germania, Austria, Olanda, hanno probabilmente tagliato la parte improduttiva di spesa pubblica (fino a 8 punti percentuali nel periodo) razionalizzando le risorse e hanno sperimentato tassi cumulati di crescita, da tre a sei volte superiori a quello dell’Italia (+9,5% nel periodo). Altri paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Spagna, con all’incirca lo stesso incremento cumulato della spesa pubblica in rapporto al Pil dell’Italia (poco più del 5% nel periodo), hanno realizzato anch’essi tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori quello italiano. La Confcommercio rivede leggermente al rialzo la stima sul Pil 2014. La previsione è di un +0,5% contro un precedente +0,3%. Per il 2015 è +0,9%
Dallo studio emerge che il 43,3% delle inefficienze è attribuibile a Sicilia, Campania e Lazio. Inoltre se tutti spendessimo, a testa, quanto i lombardi si risparmierebbero più di 80 miliardi di spesa pubblica per consumi finali. Soldi che invece al momento vanno a finire nelle inefficienze di costo e quindi sprecati. Si tratta, viene poi evidenziato, di una cifra esorbitante e in un certo senso impossibile da ottenere come risparmio. Perchè ci sono vincoli orografici e strutturali che non permettono di considerare verosimile di attribuire a chiunque la spesa più bassa, a prescindere dal posto in cui risiede con tutte le specificità del caso. Ma al di là di questo, sembra urgente – secondo Confcommercio – una riflessione seria sul ruolo delle economie di scala nelle produzioni degli enti locali e sul senso attuale degli statuti speciali, soprattutto dopo la riforma federalista della Costituzione.
Pil in crescita se erogate risorse a maggio – Se a maggio, così come previsto dal Governo Renzi, saranno erogate risorse per 12 miliardi netti alle famiglie (anche tramite le imprese) il Pil potrebbe crescere di un ulteriore 0,3% portando la stima di Confcommercio per l’anno a un +0,8%. Mentre la previsione per i consumi si alzerebbe a un +1%.
Sangalli promuove Renzi – “Nonostante le prime misure annunciate dal governo nei giorni scorsi vadano nella giusta direzione non c’è spazio per il facile ottimismo”. Così il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento in apertura del Forum a Cernobbio. Sangalli evidenzia quindi che “sarà un anno di transizione in cui il paese è debole e va scongiurato il pericolo di una grave ricaduta”.
Il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli ha esortato poi il governo ad “estendere i benefici della detassazione al popolo delle partite Iva, ai lavoratori indipendenti e agli autonomi”. Per Sangalli “non sono accettabili discriminazioni basate sul pregiudizio che tutti i lavoratori autonomi siano evasori”.