Intervento del ministro della salute Beatrice Lorenzin: «I risparmi sulla sanità verranno reinvestiti nella sanità. Tutti non una parte. Tutti quei 10 miliardi che recuperemo nei prossimi tre-quattro anni», «potevamo utilizzarli per tagliare le tasse, ma abbiamo deciso che c’è un interesse superiore: la salute». Lo afferma ad Avvenire Beatrice Lorenzin, aggiungendo che «siamo decisi a rimettere mano ai ticket sanitari tenendo conto dei carichi familiari. Serve una svolta di equità. Le famiglie hanno pagato in questi anni di crisi il prezzo più duro. E con loro le fasce deboli. Disoccupati e cassintegrati ora non devono pagare».
«La forza del nostro sistema sanitario – spiega Lorenzin – è che diamo sanità a tutti su tutto il territorio; diamo i farmaci più costosi e innovativi. E senza distinzione d’età. Un malato di ottant’anni ha lo stesso diritto a essere curato di uno di venticinque. Ora però siamo a un bivio e senza una vera rivoluzione ci sarà chi comincerà a interrogarsi se è giusto spendere migliaia di euro per »regalare« tre anni a un vecchio senza lunghe prospettive di vita. Io questa scelta non l’accetto, questa è eutanasia».
Sul fine vita, il ministro afferma che «serve un dibattito vero in Parlamento e nel Paese». «I bambini devono tornare a nascere – prosegue Lorenzin – e serve educare alla maternità. Ho in testa una nuova sfida, un grande piano nazionale di fertilità. Il crollo demografico è un crollo non solo economico, ma anche sociale».