Beppe Grillo intervistato in televisione. Effettivamente non accadeva da molto, molto tempo. Negli ultimi anni solo Michele Santoro era riuscito a metterlo di fronte ad una telecamera, anche se per qualche minuto. Ieri invece, dopo un lunghissimo digiuno dal piccolo schermo, l’ex comico genovese è stato intervistato da Enrico Mentana, alla trasmissione Bersaglio Mobile. Un colloquio a tutto campo durato oltre un’ora.
Il primo argomento di discussione è Matteo Renzi. Grillo parte subito all’attacco: “è un bamboccio. Spietato, cattivo, mente sapendo di mentire. È stato messo lì per andare avanti. E’ l’uomo delle banche. Non riesco più nemmeno a farci battute”. “In Europa lo hanno preso per il c….”. Ma in Italia, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, non arriva mai alcuna notizia di questo genere, antigovernativa, a causa della passività dell’informazione: “i tg di questo Paese che devono essere processati. Lei non rida tanto”, rivolto a Mentana che chiedeva la clemenza della ‘corte’. Poi spiega quell’atteggiamento avuto durante l’incontro andato in streaming con Matteo Renzi che ha fatto infuriare molti dei suoi elettori ed eletti: “sono andato all’incontro non per non farlo parlare, ma un attimo prima di sedermi lui mi dice ‘non voglio nulla da te, solo che mi ascolti’, e questo suo snobismo mi ha dato fastidio. Io rappresentavo nove milioni di persone, lui nessuno. Io non sono voluto rimanere a sentire il compitino di questo bambinone”. Quindi chiude l’offensiva verso Renzi, sostenendo l’anti storicità dell’accordo sulla legge elettorale fatto con la destra: “lui (Renzi, ndr) è uno che resuscita un morto come Berlusconi, poi fa una legge elettorale con il morto e con Verdini, un massone. In tre si mettono in una stanza è fanno la legge elettorale. E poi siamo noi i non democratici”.
Tanto quanto Renzi, anche Laura Boldrini, attuale Presidente della Camera dei Deputati, sarebbe un’incompetente. Parola di Beppe Grillo, che ritorna sulla questione della ‘ghigliottina’: “la Boldrini è una persona incompetente. Non può gestire la Camera con le ‘ghigliottine’. Non ha l’onestà intellettuale, le sembianze e la cultura del Presidente della Camera”.
L’intervista, poi, prende il solco che porta all’Europa. L’Ue, quella grande nemica. “Abbiamo firmato dei trattati che ci strozzeranno per i prossimi 20 anni. – Ecco perché – vogliamo andare in Europa a ridiscutere il Fiscal compact”. Poi la minaccia: “se non ci ascoltano siamo pronti a uscire dall’Euro. Abbiamo letto i Trattati: si può uscire dall’Euro in modo unilaterale”. E sulle prossime elezioni di maggio, per il rinnovo del Parlamento Europeo: “in Europa non escludo alleanze. Vedremo se ci saranno gruppi di altri Paesi che vogliono le nostre stesse cose. Potremmo anche fare alleanze, ma se mettiamo 25 dei nostri nel Parlamento cambia l’Europa. Andiamo là per cambiare le leggi qua”. E appone una clausola sui suoi uomini a Strasburgo: “alle Europee noi mettiamo il ‘recall’ come negli Usa. Se gli elettori che ti hanno mandato in Europa ti sconfessano on line, torni a casa o paghi 250mila euro. Io voglio che ci sia il vincolo di mandato: quando c’erano i galantuomini poteva non esserci, ma ora no. Se non c’è lo mettiamo noi”.
Nell’intervista a Grillo anche Casaleggio ha la sua parte. Il leader pentastellato genovese lo difende. Anzi, lo elogia: “senza Casaleggio non ci sarebbe il Movimento 5 Stelle. Lui è l’organizzatore della rete, un manager”. E sui profitti si chiede: “profitti? L’anno scorso Casaleggio è andato in rosso e il mio 740 è zero, perché sono anni che non faccio spettacoli. Ne farò sette quest’anno, a pagamento”, promette.
L’intervista si conclude su Pier Luigi Bersani. Quando fu colpito dall’emorragia, Grillo scrisse un post in cui chiedeva all’ex leader del Pd di tornare presto perché “un uomo perbene”. Sulla fine di Bersani segretario, Grillo sostiene come “il Pd lo abbia mandato al macello – dato che – dietro c’era già Letta”. Ed aggiunge una verità fino ad oggi occulta, ovvero l’intervento dell’ambasciatore inglese. Il diplomatico avrebbe invitato a pranzo Grillo e Casaleggio a pranzo, mentre “al piano di sopra c’era Letta. I giochi erano già fatti. In Italia nulla succede per caso. E anche Renzi continua l’agenda di Monti e di Letta”. Un’ingerenza insopportabile per Grillo e i suoi.
A fine serata, comunque, sono arrivate a stretto giro le smentite prima di Londra (“la presenza concomitante dei due politici è stata dovuta ad una improvvisa sovrapposizione di agende”) e dell’ex premier: “smentisco la ricostruzione di Grillo, farneticazioni”. Fa loro eco il diretto interessato, Pier Luigi Bersani, che da facebook scrive: “Grillo lasci stare Enrico Letta e stia tranquillo. Le persone perbene so riconoscerle”.
Il giorno dopo arriva anche l’intervento di Luis Alberto Orellana, il senatore da poco espulso dal M5S. “Ciò che ha detto Grillo è falso”, in riferimento a quanto detto nell’intervista dal comico genovese, che parlava di “Orellana sfiduciato dai suoi elettori a Pavia”. Il senatore ribatte: “nessuna assemblea ha mai votato una sfiducia nei miei confronti, è comparso solo un comunicato contro di me a firma di alcuni meetup (fra cui 2 inesistenti) senza la firma di nessuna persona fisica”. Il dissidente ha anche aggiunto “ben 16 attivisti di Pavia hanno fermamente rigettato quel comunicato, ritirando le loro candidature dalle prossime elezioni comunali di Pavia”.
Daniele Errera