Formigoni “Sono puro come acqua di fonte”

Pubblicato il 22 Marzo 2014 alle 13:16 Autore: Gabriele Maestri

Roberto Formigoni, esponente del Nuovo Centrodestra e già governatore della regione Lombardia, in un’intervista a La Stampa si dichiara “vittima di un accanimento che non ha precedenti. Ho avuto addosso i riflettori della Procura giorno e notte. Sono stato assolto 11 volte e mai condannato”. Formigoni continua “contro di me non hanno trovato nemmeno un granello di sabbia. Sono puro come acqua di fonte”.

L’intervento di Formigoni scaturisce dall’ultima inchiesta sugli appalti in regione Lombardia. Formigoni sottolinea: “la mia lettura è di attacco di fronte a certe accuse, non di difesa”. Difende l’operato di Infrastrutture Lombarde: “È stata assolutamente innovativa e ha fatto lavori per 18 miliardi. Ha permesso alla Regione di colmare un gap su strade, autostrade e altre infrastrutture che aveva non solo che la Baviera, ma pure con il Sud, dimezzando tempi di costruzione e costi”.

Rispetto alla posizione di un uomo vicino a Formigoni come Antonio Rognoni l‘ex presidente della regione Lombardia mette in evidenza che dalla lettura delle carte: “non viene contestato un centesimo. Non ci sono accuse di corruzione, concussione o infiltrazioni mafiose. Si parla solo di un accrescimento del suo prestigio. In Italia si mette in croce chi fa bene”.

Tornando alle polemiche che lo hanno riguardato Formigoni contrattacca: “Ho fatto due vacanze ai Caraibi in epoca pre-crisi. Ho accettato due inviti in barca da amici d’infanzia. Magari oggi andrei a Bormio o Livigno come ho sempre fatto. Ma di cosa stiamo parlando? A differenza di quello che sta venendo fuori su Marco Carrai e Matteo Renzi, io non ho avuto alcun beneficio.. Non ho avuto una casa a disposizione per tre anni. Ma io vengo massacrato e Renzi santificato”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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