L’Ucraina perde anche il suo ultimo bastione in Crimea: oggi le unità militari e il personale civile della base aereonautica di Belbek, a 40 km da Sebastopoli, si preparano ad abbandonare l’installazione in seguito all’ultimatum rivoltogli da forze russe e filorusse.
“Lasciate la base entro le 10 o verrà conquistata con la forza”, questo l’ultimatum rivolto, ai 250 fra militari e civili di Kiev, dai russi che, con 12 blindati, assediano il check-point necessario per controllare l’aereoporto di Sebastopoli.
Dalla base si è alzata una spessa coltre di fumo nero dovuta al grande falò di documenti che vi si stanno bruciando: “non vediamo l’ora di tornare a casa” avrebbero detto alcune reclute, secondo dei testimoni, preparando la resa.
La Crimea è ormai sempre più lontana dall’Ucraina e Sebastopoli ne diventa sempre più la “capitale morale”: Putin potrebbe scegliere proprio la città sul Mar Nero che ospita la flotta russa – nominata ben due volte nel suo discorso alla Duma – per la sua prima visita nella regione che, dopo il referendum e il braccio di ferro con la comunità internazionale, sembra ormai essere pienamente in mani russe.
Da Kiev, il ministro della Difesa Tenyuk, scrive sul sito web istituzionale che “i militari ucraini di stanza in Crimea non verranno accolti come disertori ma come eroi”: Tenyuk ha smentito la notizia, secondo lui diffusa dai servizi segreti di Mosca, per cui le unità ucraine di Crimea saranno sciolte e i militari indagati per alto tradimento.
Intanto, da Mosca, hanno acconsentito alla missione di monitoraggio dell’OSCE proposta da Ban Ki-Moon: 100 delegati dell’organizzazione internazionale si recheranno in qualità di osservatori per sei mesi in 9 città della Repubblica Ucraina, partendo da Kiev e arrivando nella russofona Donetsk, ma non in Crimea che ormai “appartiene alla Russia” precisano dal Cremlino.
C’è attesa per l’incontro che vedrà protagonisti i responsabili della politica estera di Stati Uniti e Russia, Kerry e Lavrov, a margine della conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare di lunedì a L’Aja: a tenere banco sarà ancora la situazione della Crimea.
Obama, la prossima settimana, affronterà un tour europeo nel tentativo di isolare ulteriormente la Russia sul piano internazionale: il numero uno della Casa Bianca giovedì sarà a Roma.
Guglielmo Sano