Strisce blu, Lupi: “stop alle multe”, Comuni in rivolta
La questione “Strisce blu” rischia di diventare l’ennesimo motivo di scontro tra il governo nazionale e le amministrazioni locali.
Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti – tramite il sottosegretario Del Basso De Caro – ha sottolineato che “se un automobilista lascia la sua macchina in un’area di parcheggio a pagamento oltre l’orario pagato, non incorre in una multa per divieto di sosta ma in una sanzione molto minore“. La questione, ribadita anche dal ministro Maurizio Lupi (“se ho pagato la sosta e poi sto 10 minuti in più, non posso ricevere la multa, ma dovrò pagare la differenza e il tempo in più”) ha messo in agitazione i Comuni.
Tuttavia, secondo il Ministero, non si tratta di una nuova norma da introdurre, in quanto “abbiamo verificato che l’interpretazione della norma esiste è sufficientemente chiara, quindi il caso è chiuso”. Ai Comuni quindi toccherebbe semplicemente “rispettare le regole che il codice della strada prevede”.
Il problema delle strisce blu in realtà è molto più profondo. Le multe, infatti, sono una fonte cospicua di entrate per le amministrazioni locali. Basti pensare alla Capitale, che ha emesso oltre 300 mila sanzioni nel 2012, prevedendo di incassare circa 11 milioni di euro. E la reazione dell’Anci – l’Associazione Nazionale dei Comuni – non si è fatta attendere. “La norma è chiara e difforme dall’interpretazione data dal ministero”. Il preludio ad un’opposizione ad oltranza, che potrebbe portare i Comuni a continuare ad emettere multe anche per chi paga metà orario, lasciando soltanto al tribunale il compito di dirimere eventuali contestazioni.
Emanuele Vena