Al Forum di Confcommercio che si sta svolgendo a Cernobbio arriva anche l’intervento di Piercarlo Padoan, ministro dell’Economia. Secondo il responsabile del Tesoro non ci sono alternative: “dobbiamo crescere, recuperare competitività e rilanciare l’occupazione, ed il tutto senza compromettere i conti pubblici”. Le misure da attuare hanno un orizzonte temporale di medio periodo (“altrimenti non avrebbero senso”, sostiene Padoan).
Per il ministro il quadro congiunturale “resta fragile e perciò ancora esposto a rischi”, con il 30% degli italiani a rischio disagio sociale (circa 5 punti in più rispetto al 2008). Tuttavia il responsabile delle Finanze tranquillizza: “non sarò solo ‘Signor No’, come spesso vengono considerati i responsabili dell’Economia”, pur ribadendo la necessità di stabilizzare e consolidare i conti pubblici, in quanto “condizione indispensabile per permettere lo sviluppo futuro del Paese”.
Un “rigore addolcito”, dunque, quello di Padoan. Che conferma le intenzioni del governo di affrontare il problema del patto di stabilità interno, le cui distorsioni “vanno affrontate, anche se sappiamo che ci saranno dei costi aggiunti”.
Riguardo alle riforme istituzionali, Padoan le considera “parte essenziale del programma di riforme strutturali”, in quanto “cambiare le istituzioni avrà un impatto anche sull’economia e sulle società” rappresentando “una fonte di risparmio e di efficienza”.
Il ministro stempera i toni anche riguardo alla spending review: “non è un’operazione punitiva verso qualcuno, ma un’operazione generale di aggressione alle inefficienze”. Un’azione che esclude tagli lineari e che, per Padoan, è essenziale per “cercare di ridurre il carico fiscale”. L’obiettivo è quindi di “tagli permanenti di spesa”, nell’ottica di un’efficienza “che può portare ad una crescita del Pil”. In quest’ottica si inserisce anche il nuovo piano di privatizzazioni, annunciato da Padoan come “in via di definizione”.
Gabriele Maestri