La Russia vuole anche la Transnistria
Dopo aver velocemente annesso ai propri territori la Crimea, l’esercito russo potrebbe mettere le mani sulla Transnistria, stato indipendente da diverso tempo, ma de iure considerato ancora della Repubblica di Moldavia. A rendere noto questo progetto da parte della Federazione Russa, è Philip Breedlove, il Comandante Supremo della Nato in Europa.
“MASSICCIA PRESENZA DELL’ESERCITO RUSSO” – A preoccupare Breedlove ci sarebbe il consistente numero di militari russi proprio lungo il confine occidentale dell’Ucraina. Mosca avrebbe in mente un altro intervento militare in Transnistria che da sempre si è considerato russo, e che ha recentemente chiesto proprio a Putin l’annessione. “La Russia non sta agendo da partner, ma come stato nemico”, conclude il Comandante per cui sarebbe davvero questione di ore l’inizio dell’operazione. Ma da Mosca arriva la smentita, “nessun intervento militare che potrebbe nuocere agli stati vicini”, spiega il vice Ministro della Difesa, “e massimo rispetto degli accordi internazionali”.
LA TRANSNISTRIA – Lo stato, situato nella parte orientale della Repubblica di Moldavia, quindi ad ovest dell’Ucraina, non ha mai nascosto l’amore verso Mosca. A Tiraspol, la capitale, è fortissimo il desiderio di ritornare a far parte della Russia, che ha sempre sostenuto economicamente il piccolo stato da quando ha chiesto l’indipendenza dalla Repubblica di Moldavia. Anche i pochi dati a disposizione parlano piuttosto chiaro: la popolazione è in maggioranza russa e la moneta ( che non è però riconosciuta dalla Moldavia ) è il rublo transnistriano. Inoltre la Repubblica Moldava di Transnistria, non riconosciuta a livello internazionale, fa parte della Comunità per la democrazia e i diritti dei popoli assieme alla Ossezia del Sud e alla Abcasia, anch’esse realtà indipendenti filo-russe. L’eventuale ingresso delle truppe russe in Transnistria, che verrebbe accolto trionfalmente dalla popolazione, potrebbe causare gravissime ripercussioni, non solo politiche.
La Moldavia ha infatti molti interessi nella regione, poiché è proprio in Transnistria che ci sono le principali centrali elettriche del Paese, e già nel passato si sono verificati tagli alla fornitura elettrica per volontà, si dice, di Mosca. Al tempo stesso la Transnistria ha beneficiato per anni di forniture gratuite di gas da Mosca. Forniture che se la Transnistria non fosse indipendente dovrebbero essere pagate dalla Moldavia e si tratterebbe di diversi miliardi di dollari accumulati negli anni. Per questa ragione c’è anche chi invece, tra i moldavi, non sarebbe così contrario a riconoscerne l’indipendenza.
OCCIDENTE NO GRAZIE – Il caso della Transnistria dimostra, ancora una volta, quanto le ex Repubbliche Sovietiche siano più vicine a Mosca che all’Occidente. Le realtà nate dopo la morte dell’Unione Sovietica non hanno saputo assicurare quel benessere e quella “libertà” che la popolazione voleva ed è per questo che si chiede a gran voce un intervento da parte di Mosca. L’Ucraina è, certamente, lo Stato che più sta soffrendo questo bisogno di “ritornare al passato”. Il territorio ucraino, infatti, è spaccato a metà con il sud, roccaforte elettorale dell’ex presidente ucraino e filo-russo Yanukovych ( picchi del 96 % di consensi nelle elezioni del 2004 ), che si sente russo. Spaventosa, infine, sarebbe la proposta contenuta in una misteriosa lettera inviata da un esponente della Duma al Ministro degli Esteri della Polonia. Secondo il portavoce del ministero polacco, da Mosca vorrebbero stringere accordi con Varsavia per una spartizione dell’Ucraina.