Erick Thohir è più vicino di quanto possa sembrare. Il tycoon indonesiano, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, parla della sua Inter, del suo progetto per tornare grandi “in due-tre anni” e avvisa “nessuno ha il posto assicurato, sono tutti sotto esame”. Uomo avvisato, mezzo salvato.
“MORATTI MI AIUTA TANTISSIMO” – La vita di Thohir da quando è diventato proprietario dell’Inter è cambiata molto. “Le partite le seguo sempre dall’Indonesia”, e spiega subito come affronta il problema del fuso orario: “mi sveglio alle 3 di notte, guardo la partita, quindi torno a dormire”. Insomma, quando c’è passione, si può anche non dormire. Il giovane presidente nerazzurro è legatissimo a Massimo Moratti, diventato il presidente onorario. “Ci sentiamo anche tre volte a settimana”, dichiara il tycoon, “mi supporta al 100%, l’importante è andare tutti nella stessa direzione”. Nell’Inter del futuro, ci sarà ancora molto spazio per gli utilissimi consigli di Moratti.
“DA QUI A MAGGIO..” – E’ un anno di transizione, quindi è normale ci siano delle difficoltà. “Sono molto soddisfatto di Mazzarri”, confessa Thohir “ma ognuno dei miei uomini deve prendersi le responsabilità del proprio operato”. Il presidente indonesiano vuole riportare l’Inter sul tetto d’Europa e del Mondo, e per farlo serve una seria programmazione ( “Mazzarri questo lo sa” ). E fa chiarezza pure sul curioso affare Vucinic-Guarin, poi saltato: “io non ne sapevo nulla”, dichiara, “non era stato firmato nulla e ho anche ascoltato i tifosi”.
IDENTIKIT – Secondo Thohir il giocatore interista del futuro dovrà essere anzitutto sotto i trentanni per “garantire una media d’età bassa”, e dovrà rispondere a tre parametri: “tecnico, economico e di marketing”. Grande attenzione, quindi, agli ingaggi, che saranno notevolmente abbassati. Tuttavia un colpo ci sarà “tra Dzeko, Torres e Morata qualcuno arriverà”. Infine sull’immenso capitano Javier Zanetti: “gli ho chiesto di pensare per ora solo a giocare, è un esempio per tutti”.