Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervistato da Radio Capital, interviene sul tema del bonus di 80 euro in busta paga. “L’aumento è legato ad un intervento sull’Irpef“, sottolinea il responsabile del Welfare. “La scelta resta quella annunciata dal premier, con un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente”, smentendo quindi le ricostruzioni alternative circolate negli ultimi giorni, legate per esempio ad uno sconto sui contributi Inps.
Poletti sottolinea che i pensionati resteranno esclusi dai benefici, perchè “data la quantita di risorse disponibili, spalmandola su una platea più larga si sarebbe parlato non più di 80 ma di 10 euro”.
In merito al Jobs Act, il ministro mette le imprese spalle al muro. “Ora non avranno più la scusa come negli ultimi anni di trovarsi di fronte a norme pesanti e lunghe nelle procedure dal punto di vista burocratico”, aggiungendo che “scompaiono anche le possibilità di ricorso al giudice del lavoro”. Per Poletti le nuove norme permetterano di creare occupazione perché “è meglio avere persone che hanno la proroga del contratto per tutti i 36 mesi”, sottolineando che “alla fine l’impresa, se sarà contenta, stabilizzerà il lavoratore, mentre con sei persone diverse con un contratto di sei mesi è più difficile che un lavoratore resti in azienda”.
Tuttavia, il responsabile del Welfare non si sbilancia sui numeri: “quanti posti di lavoro potrebbero essere creati? La fase è ancora difficile, magari si creano 100 posti ma se ne perdono 200 perché ci sono lavoratori che arrivano all’esaurimento degli ammortizzatori sociali e restano senza lavoro perché la loro azienda non esiste più”.
Giuseppe Spadaro