Un tetto agli stipendi, una mobilità “sana” e prepensionamenti. E’ questa la ricetta del ministro Madia per la Pubblica Amministrazione.
“Il tetto degli stipendi dei manager, che oggi è tarato in rapporto a quello del primo presidente della Corte di Cassazione, va rivisto“. E così il ministro propone di includere anche tutti i trattamenti pensionistici, compresi i vitalizi. “Nel pubblico ci devono essere regole che non bisognerebbe eccedere”. Quanto alla querelle attorno alla retribuzione dell’ad di FS Moretti, la Madia glissa, sottolineando che “è sbagliato metterci a discutere della singola persona, perchè quest’impostazione non ci fa intraprendere la strada migliore par affrontare il problema”.
Riguardo agli 85 mila esuberi previsti dalla spending review di Cottarelli, la Madia precisa che l’obiettivo è una strategia di prepensionamenti, in modo da permettere un “ringiovanimento della Pubblica Amministrazione”, precisando che il concetto di esubero è “sbagliato ed è stato distorto”. La mobilità obbligatoria per la Madia quindi sarà “sana”, senza necessità di una trattativa obbligatoria con i sindacati (“i tempi saranno stretti”) ma con l’obiettivo di rispettare “il diritto del lavoratore senza ostacoli burocratici”.
Dal ministro apertura anche al contributo di solidarietà, sottolineando che “non dovrà riguardare solo i dirigenti ma anche la politica”.
Emanuele Vena