Ministro economia Padoan “Onoreremo la promessa degli 80 euro in busta paga”

Pubblicato il 27 Marzo 2014 alle 10:06 Autore: Gabriele Maestri

Intervento del ministro dell’economia Padoan secondo il quale “finora è completamente mancata la fase della crescita e dell’occupazione. E qui l’Ue è a un bivio. Dalla recessione può uscire in due modi. Il primo è vivacchiare, tra bassa crescita e deflazione. Il secondo è l’opposto: crescita sostenuta, rilancio dello sviluppo e del lavoro. La differenza la fa l’agenda di politica economica, che può cambiare radicalmente le prospettive dell’intero continente”.

Intervistato da Repubblica, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan chiede all’Europa un cambiamento su crescita e occupazione ma, assicura, “rispetteremo tutti gli impegni”. Secondo il ministro “vanno riformati mercato del lavoro, mercato dei beni e sistema fiscale, vanno semplificate norme e strutture di governance, vanno sconfitte le burocrazie e riscritte le regole elettorali” dice Padoan.

“Per un Paese come l’Italia, che si accinge ad assumere la presidenza del semestre europeo, queste e non altre sono le vere priorità. Gli impegni vanno rispettati, tutti. Per noi stessi, non perchè ce lo chiede l’Europa. I risultati fin qui raggiunti con tanti sacrifici vanno difesi”, sottolinea Padoan.

“Faremo l’aggiustamento strutturale, che riguarda deficit e debito”, con “misure che riflettono l’andamento sottostante dell’economia. Questo vuol dire che, con l’effetto concreto e al tempo stesso ‘segnaletico’ della nostra agenda riformatrice, siamo convinti di far ripartire la crescita, che è la via maestra per l’aggiustamento fiscale”.

premier renzi e ministro economia padoan

In Germania, aggiunge “la nostra agenda di riforme strutturali, dal lavoro alla semplificazione e alla giustizia civile, ha colpito nel segno”. Sugli 80 euro in busta paga, “onoreremo la promessa, e lo strumento sarà quello delle detrazioni Irpef”, assicura il ministro. “I tagli fiscali permanenti, come quelli previsti sull’Irpef, devono essere finanziati da coperture permanenti, cioè da tagli di spesa. E se entrate una tantum ci saranno, le destineremo ad altri impieghi”.

Parlando della Spending Review, Padoan smentisce che Cottarelli sia isolato e definisce “ottimi” i rapporti con il premier Renzi. “Qualcuno ci descrive così: lui è Mandrake, io sarei Lothar. Ma satira a parte, auspico che a Palazzo Chigi ci sia una struttura che aiuta, perchè questo aiuterebbe anche il nostro lavoro qui a Via XX Settembre”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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