Intervento del ministro dell’economia Padoan secondo il quale “finora è completamente mancata la fase della crescita e dell’occupazione. E qui l’Ue è a un bivio. Dalla recessione può uscire in due modi. Il primo è vivacchiare, tra bassa crescita e deflazione. Il secondo è l’opposto: crescita sostenuta, rilancio dello sviluppo e del lavoro. La differenza la fa l’agenda di politica economica, che può cambiare radicalmente le prospettive dell’intero continente”.
Intervistato da Repubblica, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan chiede all’Europa un cambiamento su crescita e occupazione ma, assicura, “rispetteremo tutti gli impegni”. Secondo il ministro “vanno riformati mercato del lavoro, mercato dei beni e sistema fiscale, vanno semplificate norme e strutture di governance, vanno sconfitte le burocrazie e riscritte le regole elettorali” dice Padoan.
“Per un Paese come l’Italia, che si accinge ad assumere la presidenza del semestre europeo, queste e non altre sono le vere priorità. Gli impegni vanno rispettati, tutti. Per noi stessi, non perchè ce lo chiede l’Europa. I risultati fin qui raggiunti con tanti sacrifici vanno difesi”, sottolinea Padoan.
“Faremo l’aggiustamento strutturale, che riguarda deficit e debito”, con “misure che riflettono l’andamento sottostante dell’economia. Questo vuol dire che, con l’effetto concreto e al tempo stesso ‘segnaletico’ della nostra agenda riformatrice, siamo convinti di far ripartire la crescita, che è la via maestra per l’aggiustamento fiscale”.
In Germania, aggiunge “la nostra agenda di riforme strutturali, dal lavoro alla semplificazione e alla giustizia civile, ha colpito nel segno”. Sugli 80 euro in busta paga, “onoreremo la promessa, e lo strumento sarà quello delle detrazioni Irpef”, assicura il ministro. “I tagli fiscali permanenti, come quelli previsti sull’Irpef, devono essere finanziati da coperture permanenti, cioè da tagli di spesa. E se entrate una tantum ci saranno, le destineremo ad altri impieghi”.
Parlando della Spending Review, Padoan smentisce che Cottarelli sia isolato e definisce “ottimi” i rapporti con il premier Renzi. “Qualcuno ci descrive così: lui è Mandrake, io sarei Lothar. Ma satira a parte, auspico che a Palazzo Chigi ci sia una struttura che aiuta, perchè questo aiuterebbe anche il nostro lavoro qui a Via XX Settembre”.