Il Ministro dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, Stefania Giannini, presenterà nelle prossime ore al Senato il suo programma di riforme. “I giovani”, spiega il Ministro intervistata dal quotidiano La Repubblica, “devono imparare a dialogare col mondo”.
“TROPPO POCO INGLESE” – La Giannini vuole una scuola italiana più moderna, e che sappia rispondere adeguatamente alle richieste del mondo del lavoro. Nel suo programma trovano spazio l’inglese e il francese. “L’inglese è come lo sci, o si impara da piccoli o si zoppica tutta la vita”, avvisa il Ministro, secondo la quale “serve una full immersion già alle scuole elementari con insegnanti madrelingua”. Non solo maggiore attenzione alle lingue straniere, inglese su tutti, ma anche la possibilità di avere classi con materie insegnate solo in lingua straniera. Secondo la Giannini sono “troppo poche le due ore a settimana”, aggiungendo che “sono inutili se chi le insegna è oggettivamente scarso”. Un attacco piuttosto duro, insomma, ad alcuni insegnanti di lingue.
“AMPLIARE L’OFFERTA” – Gli istituti tecnici specializzati, nel progetto del Ministro, dovranno ampliare l’offerta formativa, soprattutto quelli per il turismo e i beni culturali. “I migliori diplomati”, annuncia, “vanno premiati con premi da spendere all’università”. Quindi la Giannini parla dei compensi dei professori “va gratificato anche sullo stipendio chi”, spiega, “ha voglia di lavorare e di ritrovare la sua missione di insegnante”. Infine sugli scatti di anzianità, definiti “arcaici”.
STOP NUMERO CHIUSO – Interventi forti previsti anche per l’università italiana. “Togliamo il numero chiuso” dichiara la Giannini, “e lasciamo libero l’accesso al primo anno”. Il modello da seguire è quello francese, dove “gli studenti vengono selezionati negli anni successivi”, e aggiunge che “i docenti devono essere assunti a chiamata diretta”.