A volte ritornano. “Conto di ricandidarmi”, dice Clemente Mastella che europarlamentare del Pdl, lo è già dal 2009. Ma ora con un ruolo in più sulle spalle: sarà nel comitato di presidenza di Forza Italia. Lo avevamo lasciato che denigrava l’ex ministro dell’Agricoltura De Girolamo (poi dimissionaria) al Fatto sullo scandalo dell’Asl di Benevento (“Fosse toccato a me mi avrebbero messo in galera con grande rumore”).
E’ ricomparso in questi ultimi due giorni con due interviste al Corriere del mezzogiorno e a la Stampa, ieri. E’ fatto così, Mastella: non hai un attimo di respiro che te lo ritrovi da rottamato (politicamente parlando, ci mancherebbe) a lucidato a nuovo pronto ad una posizione di capolista per le europee di maggio perché, precisa il fondatore dell’Udeur, “la mammella oggi è quella dell’Europa”.
Il suo curriculum parla da sé: esponente della Dc, fondatore di CCD, CDR,UDR, UDEUR. ministro del Lavoro nel primo governo Berlusconi e guardasigilli nel secondo governo Prodi (sic!) nonché deputato dal lontano 1976 fino al 2008, anno in cui ha lasciato lo scranno di Montecitorio. Dal 2009 si è trasferito a Bruxelles, eletto con il Pdl. Un Flinstone della politica. Certo, la sua esperienza ha contribuito in maniera determinante nella sua formazione culturale: parla solo per similitudini, metafore, analogie, detti popolari. “Se continuo a superare i fuochi che si appiccano nella foresta di stagione in stagione e ad affrontare e vincere gli animali feroci…”, “il mare è in tempesta e la nave finisce per ballare perché il condottiero è legato” e, perla aristotelica, “chi è nato tondo non può farsi quadrato”. Gli elettori cascano ai suoi piedi, in un brodo di giuggiole.
Parla di tutto e di più, come è solito fare (d’altronde come non sfruttare uno statista del suo calibro). Ma soprattutto di Berlusconi e della sua nuova mansione in Forza Italia. “Berlusconi ha tutta la mia solidarietà” e “siccome Berlusconi è in difficoltà, tutti devono fare dei sacrifici e seguire le sue indicazioni” ma, assicura, “Forza Italia è un partito nato così e non lo si cambia”. Si sa, per l’ex Cavaliere questi non sono giorni facili. Il cerchio magico si stringe sempre di più fino a soffocarlo e il 10 aprile (o il 18?) arriverà la decisione della Procura di Milano: o servizi sociali o arresti domiciliari.
Servono proprio a questo gli amici: “ogni tanto ci sentiamo e gli dico come la penso. Oggi, soprattutto, capisco il suo dramma umano: fra pochi giorni rischia gli arresti domiciliari (tra simili ci si intende, ndr)”. E alla magistratura consiglia: “suggerisco di rinviare l’esecuzione della sentenza a dopo il voto del 25 maggio” così da non inquinare “la campagna elettorale con l’ennesima questione giudiziaria”. E’ tornato, Clemente Mastella. Più deciso che mai.