In Iowa è giallo sull’elezione nel 2° distretto
Dopo tre riconteggi, la vittoria delle elezioni del 3 novembre 2020 del 2° distretto dell’Iowa è stata assegnata alla repubblicana Mariannette Miller-Meeks.
Rita Hart, sconfitta per soli sei voti, ha presentato ricorso alla Commissione amministrativa della Camera e non ai tribunali dell’Iowa aprendo così una crisi governativa che terrebbe l’Iowa senza rappresentante per diverso tempo.
La vicenda del 2° distretto dell’Iowa
In lizza per il posto del Deputato Dave Loebsack sono le due ex Senatrici dello Stato: Rita Hart e la repubblicana Mariannette Miller-Meeks.
La Hart ha ricoperto il ruolo di Senatrice dello Stato dell’Iowa dal 2013 al 2019, mentre la Miller-Meeks ha fatto il Deputato dal 2019 dopo aver sfidato Dave Loebsack nel 2 ° distretto nel 2014 e aver perso con il 47%, contro il 53% dei voti.
Il 2 ° distretto è uno dei 30 del distretti detenuti dai democratici che Donald Trump ha vinto nelle elezioni presidenziali del 2016 con il 49% dei voti contro il 45% di Hillary Clinton.
Questo distretto copre Iowa City e la maggior parte della zona sud-orientale dello Stato. Le elezioni del 3 novembre hanno assegnato la vittoria a Miller-Meeks per sei voti. Hart fin da subito non ha accettato la sconfitta e ha presentato ricorso alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
Il caos istituzionale
I Repubblicani, tra cui la stessa Miller-Meeks, hanno protestato contro la proposta di Hart considerandola una mossa politica. La Senatrice repubblicana sostiene che un appello alla giuria dell’Iowa sarebbe stato un passo più prudente rispetto ad un appello alla Camera, controllata dai Democratici.
La risposta di Hart non si è fatta attendere: il poco tempo a disposizione non è sufficiente per discutere il suo caso in un’aula di tribunale dello Iowa.
Secondo la legge degli Stati Uniti, infatti, le sentenze dei tribunali non sono ritenute vincolanti ma solo la Camera degli Stati Uniti ha l’ultima parola in merito a un’elezione contestata.
A stabilirlo è il Congressional Research Service che tramite il Federal Contested Elections Act del 1969 descrive le procedure per contestare l’elezione di un membro del Congresso.
Spetterà quindi alla Camera dei Rappresentanti controllata dai Democratici decidere se Miller-Meeks potrà sostituire Loebsack, nel frattempo il 2° Distretto dell’Iowa potrebbe non avere un rappresentante al Congresso per mesi.
Il Precedente in Indiana
Una simile sfida è avvenuta in Indiana nel 1984 tra il democratico Frank McCloskey e il rivale repubblicano Rick McIntyre. McCloskey si è appellato al Federal Contested Elections Act contestando l’elezione che lo vedeva sconfitto per quattro voti.
Dopo aver chiesto un riconteggio, il democratico si è portato in testa per 418 voti escludendone altri migliaia a suo favore non conteggiati per motivi tecnici.
La Camera allora controllata dai Democratici, che si rifiutava di far eleggere ufficialmente l’uno o l’altro candidato prima della fine delle indagini, ha assegnato la vittoria a McCloskey nel maggio del 1985, cinque mesi dopo l’inizio delle indagini.
Cosa succede ora
Come insegna il precedente dell’Indiana, con l’appello alla Camera potrebbe nascere un nuovo scenario con un risultato diverso. Anche se storicamente la maggior parte dei casi elettorali contestati sono stati archiviati dalla Commissione.
Su 107 casi elettorali contestati depositati tra il 1933 e il 2009, il candidato che ha contestato le elezioni ha vinto solo 3 volte. Il comitato elettorale di Hart non ha dichiarato quanto tempo sarebbe necessario per una simile indagine.
Intanto Miller-Meeks ha fino a 30 giorni per presentare una risposta alla sfida lanciata da Hart e affidare tutto alla Camera che deciderà se aprire o meno un’indagine.
Nel frattempo il 3 gennaio 2021 si è tenuto il 117 ° Congresso che ha visto la partecipazione di Miller-Meeks come rappresentante attuale del distretto alla Camera nel corso della controversia.
Il Presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha sottolineato che per ora quello dell’Iowa è un seggio provvisorio fino a quando la Camera non deciderà cosa fare della sfida delle due ex senatrici.