Rada Ucraina approva piano anti-crisi. Tensione al confine con la Russia: “Putin pronto al blitz”
Il parlamento dell’Ucraina, la Rada, ha approvato, alla seconda votazione, un piano di provvedimenti anti-crisi: 246 voti favorevoli, il quorum è di 226, sono bastati per evitare la catastrofe finanziaria e incassare i finanziamenti promessi ieri dal Fondo Monetario Internazionale. Tra le misure previste figurano: l’aumento delle tasse e delle accise, oltre a quello delle bollette del gas (50% in più per le famiglie, 40% per le imprese), il congelamento del salario minimo e del livello minimo di sussistenza, ma anche la riduzione del 10% dei dipendenti pubblici (24mila posti di lavoro in meno).
Mentre Kiev si prepara, quindi, a entrare in Occidente (e gli ucraini a “stringere la cinghia”), sulla Crimea tornano a soffiare venti di guerra: fonti americane, Washington Post e Wall Street Journal in testa, riferiscono che le forze russe sarebbero pronte a sconfinare verso l’Est dell’Ucraina.
In particolare il WSJ, citando funzionari del governo USA, afferma che “Putin ha ammassato 50mila soldati al confine con l’Ucraina, stanno creando linee di rifornimento, è pronta un’offensiva su larga scala”.
I media e le autorità ucraine, l’ha ribadito anche in queste ore Andrei Parubi ex “comandante” delle “truppe” di Maidan, da tempo denunciano che “100mila soldati russi” sarebbero abilmente mimetizzati ma pronti a invadere il territorio di Kiev – forse per alzare il tiro delle richieste di aiuto in particolar modo monetario – ma dal Pentagono fanno sapere che la cifra pare quantomeno “esagerata”.
Non pochi pensano che, in vista delle Presidenziali di Maggio, faccia comodo attizzare il fuoco contro “il nemico numero 1 dell’Ucraina” ovvero Vladimir Putin, così Julia Tymoschenko ha dipinto il Presidente russo annunciando la sua candidatura come Presidente della Repubblica, nel frattempo Putin vede salire i consensi in patria, l’82,3% dei russi sostiene il suo Presidente secondo l’istituto di sondaggi Vtsiom, notoriamente vicino al Cremlino.
Torna a parlare anche l’ex Capo dello Stato Yanukovich che promuove un “un referendum in tutte le regioni ucraine così da definirne lo status, invece che elezioni presidenziali”.
Guglielmo Sano