Dopo l’incontro di ieri a Roma, quando si sono visti per la prima volta a quattr’occhi, Barack Obama ha trovato Matteo Renzi “ricco di energia ed una ventata di aria nuova”. Dalla fine della conferenza stampa non vi erano state ancora dichiarazioni americane per descrivere l’atmosfera e i contenuti qualitativi dell’incontro. Lo ha fatto Jay Carney, il portavoce di Barack Obama in una intervista esclusiva a Mario Platero, conduttore di ‘America24‘ su Radio 24: “E’ già una relazione molto buona – ha detto Carney – Il presidente è colpito dall’energia del Primo Ministro, dal suo impegno per portare il cambiamento in Italia e al sistema politico e per la sua fiducia che il cambiamento è possibile. Il Primo Ministro respinge l’idea che il cambiamento non possa capitare perché ostacolato da forze potenti in Italia e in Europa. Il Presidente Obama è colpito dalla forza e dalla creatività degli italiani e sa che il cambiamento è possibile”.
“E’ rimasto colpito da come Renzi abbia usato il termine “yes we can” possiamo farcela. Non sarà facile, forse il percorso sarà lento. Ma ce la si può fare… Il Primo Ministro è ricco di energia ed una ventata di aria nuova, la loro è stata una conversazione molto vivace. Sul piano bilaterale hanno parlato di tutto, di economia, delle sfide in Europa e in Italia, Renzi era preciso sui dettagli ed è stato molto diretto sulla crisi Ucraina, sulla Russia e sul fatto che se ci sarà una escalation della crisi, la Nato deve essere pronta e di quanto sia importante parlare con una sola voce”, ha detto Carney ai microfoni di Radio 24.
Quando gli è stato chiesto se Obama ritiene che Renzi possa cambiare una cultura che guarda al passato e se sia comunque importante farlo, Carney ha detto: “Credo di sì. Non voglio pretendere di essere un esperto della cultura e della politica in Italia, ma credo che sia importante introdurre una forza dirompente sulle istituzioni, come il governo o su altre istituzioni nella società, una forza che cerchi di chiarire alla gente, al cittadino medio che se una cosa è stato fatta in un certo modo nel passato, non vuole dire continuerà ad esser fatta cosi in futuro e che il cambiamento è possibile. Che poi Renzi abbia successo o meno è un altra storia. Ma per il Presidente e‘ chiaro il forte impegno del Primo Ministro sul fronte del cambiamento anche culturale“.