Continua il pressing del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nei confronti delle parti sociali. Dopo la stoccata di ieri, in cui Visco criticava imprese e sindacati di “eccessiva rigidità”, il Governatore è tornato sull’argomento, ribadendo un principio chiave: “serve un cambiamento, sindacati, Confindustria e relazioni nel mondo del lavoro vanno riformati”, in modo da liberare l’economia italiana dai “lacci e lacciuoli” che la imbrigliano.
Per Visco, intervenuto al convegno del CSC, in un quadro economico ancora fragile servono politiche “volte a stimolare gli investimenti fissi”. In questo gli imprenditori devono fare la loro parte, con “una maggiore patrimonializzazione e fiducia nelle loro imprese”. Un chiaro invito a ricapitalizzare o comunque investire.
La replica del leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, non si è fatta attendere. Per l’imprenditore quelle di Visco non sono critiche. “Conosco molto bene Visco, lo stimo ed apprezzo”, aggiungendo che “la Confindustria sta puntando a mettere come esempio per tutto il sistema industriale italiano aziende innovative che sono competitive sul mercato globale”. Per Squinzi quindi le imprese che stanno innovando ci sono eccome, ricordando che sono proprio le aziende ad “aver tenuto insieme il paese negli otto lunghi anni di crisi”.
Più dura la reazione del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “in questa stagione va di moda prendersela con sindacati e imprese”, respingendo le critiche alla rigidità (“abbiamo un livello di flessibilità del lavoro straordinario, di quale rigidità parliamo?”).
Il commento della Camusso si aggiunge a quello di ieri del leader della CISL, Raffaele Bonanni. “Sono dispiaciuto dell’affermazione del Governatore”, considerata basata su “luoghi comuni ed anche falsi”. Per Bonanni le classi dirigenti dovrebbero pensare meno al loro consenso e “guardare più ai risultati che porta al Paese”.
Emanuele Vena