“Faccio una corsa per il Piemonte, non contro qualcuno”. Così si esprime Sergio Chiamparino, candidato presidente per la Regione Piemonte per il centrosinistra, intervenendo al Teatro Carignano a Torino, dove viene lanciata ufficialmente la sua candidatura. “Il sostegno del Pd mi fa sentire, come sempre, parte della grande famiglia della sinistra riformista italiana”.
La strategia di Chiamparino è chiara: “corro per vincere insieme alla mia squadra per ridare un nuovo inizio alla Regione», perchè il Piemonte “ha bisogno di tirarsi su e di guardare al futuro con fiducia e speranza“.
Riguardo alla passata amministrazione della città di Torino, il candidato governatore respinge tutte le accuse, “rivendicando i debiti”: “Torino è un buon esempio di New Deal, cioè investimenti che si finanziano a debito, riducendo contemporaneamente le spese”. Chiamparino sottolinea dunque l’aumento del debito, “ma è anche diminuita moltissimo la spesa corrente”. L’esponente PD sottolinea: “le politiche keynesiane sono questo, il debito per fare investimenti è una ricchezza per la comunità, non uno spreco”, aggiungendo che “sarebbe da fare anche in Italia e in Europa, se non vogliamo finire nella palude dei populismi alla Le Pen”. A proposito di populismo, Chiamparino lancia una stoccata ai grillini: “li rispetto, ma è un movimento che sa contestare e non sa proporre”.
Riguardo invece agli altri avversari politici, e cioè il centrodestra, il candidato del centrosinistra sottolinea: “nonostante il centrodestra sia diviso, non abbiamo ancora vinto“. Prudenza massima, dunque (“i voti li dobbiamo contare”), anche se trapela un certo ottimismo: “sto trovando ovunque una accoglienza positiva, che è un buon segno e mi incoraggia”. Critiche anche alla Lega, accusata di aver fatto finire il Piemonte “nel fango”.
Riguardo alle politiche da attuare, Chiamparino ribadisce che “la TAV si farà“, aggiungendo che “la vera sfida sarà decidere come accompagnarla”, aprendo a politiche in grado di rilanciare la Val di Susa. La Tav è importante perché consente “al Piemonte di dialogare con i porti della Liguria, la Lombardia, la Francia e il testo dell’Europa”, puntualizzando però come vada migliorata anche la rete locale. Per rilanciare il Piemonte, secondo Chiamparino, serve “terra e testa”, che vanno sfruttate anche grazie ai fondi europei, “risorse fresche fondamentali da non sprecare”.
Emanuele Vena