Si stanno svolgendo le elezioni amministrative in Turchia: le votazioni riguardano il rinnovo di consigli comunali e locali, 53 milioni di turchi sono stati chiamati alle urne, ma nello stesso tempo rappresentano un vero e proprio referendum sull’operato del premier Erdogan.
Per la Turchia è stato un anno difficile – prima la rivolta di Gezi Park e la dura repressione ordinata da Erdogan, poi la “Tangentopoli” scoppiata sul Bosforo a metà Dicembre, fino alle ultime vicende legate alla censura di Twitter e Youtube, senza contare l’alta tensione con la Siria, la deriva islamica e i negoziati con l’UE che vanno sempre più a rilento – che peserà in negativo sui risultati del partito di governo, l’Akp.
Il partito conservatore di Erdogan, infatti, è dato in sensibile calo rispetto alle ultime elezioni amministrative, dove l’Akp raggiunse quota 39% di consensi, ma soprattutto rispetto alle politiche del 2011 nelle quali raggiunse il 50% dei voti.
Se Erdogan dovesse fallire a questa tornata elettorale perdendo importanti posizioni, come quella di sindaco di Istanbul dove il suo candidato e quello del partito laico e kamalista sono impegnati in un “testa a testa” (incerta la situazione anche nella capitale Ankara), la sua candidatura alle Presidenziali di Agosto potrebbe essere fortemente messa in discussione.
A quel punto il suo partito dovrebbe ripresentare l’attuale Presidente Abdullah Gul che, in queste ultime settimane, non ha esitato a smarcarsi dai provvedimenti impopolari di Erdogan.
Il timore, sicuramente motivato, che Erdogan sia disposto a tutto pur di “vincere” queste elezioni – anche se ieri, durante un comizio, ha ammesso che l’Akp subirà un forte calo di consensi e nel caso non risultasse “primo partito”, lo stesso Erdogan, abbandonerà la politica – fa temere all’opinione pubblica turca il ricorso a massicci brogli: decine di migliaia di osservatori della società civile e dei partiti sorvegliano lo svolgimento del voto in tutti i circa 180mila seggi elettorali.
Nel frattempo in alcune provincie turche le votazioni locali si bagnano di sangue: Due persone sono rimaste uccise e nove sono state ferite nella provincia meridionale di Hatay in uno scontro tra due candidati alla guida di un villaggio, mentre altre quattro sono morte nella provincia sudorientale di Sanliurfa e cinque ferite nel distretto di Hilvan.
Guglielmo Sano