“Tutte le regole del lavoro le hanno scritte i politici, facendo decreti su decreti a scavalco delle parti sociali. Noi diciamo che servono investimenti. Quale può essere la responsabilità del sindacato e delle imprese se sono stati rimossi dall’invadenza della politica? Si tenta di far diventare il fantino un cavallo”. Intervistato dalla Stampa, il leader della Cisl Raffaele Bonanni avverte: “Bruciare tutto ciò che c’è tra chi comanda e il cittadino è un’idea pericolosa e lontana dalla cultura democratica europea”. “In questi anni le forze sindacali hanno dato vita a una riforma delle relazioni industriali molto potente, al contrario della politica”, rivendica Bonanni. “Insieme abbiamo fatto l’accordo sulla rappresentanza, risolvendo un problema vecchio di 60 anni”.
Confindustria “Parti sociali rinuncino a potere politico” – “Vent’anni di concertazione non hanno prodotto riforme. Le organizzazioni di rappresentanza devono ripensare al loro ruolo. A cominciare da Confindustria. Non trarranno più la loro forza dalla Sala Verde di Palazzo Chigi, ma dall’adesione vera dei loro iscritti, rinunciando al ruolo politico degli ultimi anni e cercando di rappresentare al meglio gli interessi degli associati compatibilmente con gli quelli generali. Proponendo soluzioni. Poi sarà la politica a decidere”. Così Stefano Parisi, presidente uscente di Confindustria Digitale, in un’intervista alla Stampa. Il governo Renzi “ha preso impegni che se mantenuti aiuteranno il rilancio”, dice Parisi. “Una cosa importante l’ha già fatta: la riforma del mercato del lavoro, abrogando di fatto la legge Fornero. Se riuscisse poi a pagare tutti i debiti della P.A. con le imprese, saremmo un bel pezzo avanti. Il giudizio per ora è sospeso ma in senso positivo”.