Sembra un film già visto, un film andato in onda nel 2011, anno in cui Novak Djokovic conquistò entrambi i Master 1000 di Marzo su terra americana. Oggi, tre anni dopo, il serbo è riuscito di nuovo nella doppietta conquistando, dopo Indian Wells, anche il torneo di Miami distruggendo con un doppio 6-3 Rafael Nadal, numero 1 del seeding al quale questo torneo è davvero indigesto: mai il tennista spagnolo è riuscito a conquistare il trofeo del Master 1000 di Miami.
Il risultato di questa finale non è mai stato messo in discussione, Djokovic ha dominato sotto tutti i punti di vista – 80% con la prima di servizio e superiorità netta sugli scambi da fondo campo – e ha chiuso le pratiche in un 1 ora e 23 minuti di gioco, dato quasi impossibile da trovare tra le sconfitte del maiorchino. Eppure alla vigilia ci si aspettava tutto tranne che una trama del genere, nell’ultimo periodo Nadal ha fatto incetta di vittorie e sembrava tornato quasi quel giocatore imbattibile di qualche anno fa, lo dimostra anche la classifica attuale che lo vede al primo posto con un vantaggio sul secondo, proprio Djokovic, di ben 3000 punti.
Il successo di Djokovic è più importante di quanto possa sembrare: manca poco all’apertura della stagione su terra rossa e il Roland Garros è l’unico slam che manca nel già fantastico palmares del tennista serbo. Il motivo di questa assenza è proprio Rafael Nadal, re indiscusso della terra rossa e del Roland Garros. La vittoria di Miami darà a Djokovic una spinta in più e probabilmente minerà più di qualche certezza nella testa di Nadal. E si sa, nel tennis più di qualsiasi altro sport conta la tenuta mentale.
Appuntamento dunque al 13 Aprile per il Master 1000 di Montecarlo che già promette scintille e spettacolo, ma nel mezzo è doveroso ricordare l’appuntamento del prossimo weekend: andranno in scena i quarti di finale di Coppa Davis e l’Italia, che manca a questi livelli dal lontano 1998, affronterà la Gran Bretagna e ci si affiderà a Fabio Fognini e ad Andreas Seppi per continuare a sognare un posto tra i più grandi.