Maria Elena Boschi “Con FI troveremo intesa ma prima Senato”

Pubblicato il 31 Marzo 2014 alle 11:33 Autore: Gabriele Maestri

Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri avvia il processo di riforma del Senato, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ribadisce il no all’elezione diretta dei senatori: “è uno degli elementi che abbiamo sempre condiviso sia con gli alleati di governo che nel pacchetto di riforme con Forza Italia. Rispetto al testo del 12 marzo – sottolinea il ministro Boschi – non ci sono rivoluzioni”.

Tra i cardini della riforma spiega “superamento del bicameralismo perfetto, niente più voto di fiducia del Senato, che non voterà neanche il bilancio dello Stato. I membri non eletti e senza indennità”.

Previsti per il Senato delle Autonomie “pari poteri alla Camera per le leggi costituzionali e di revisione costituzionale. E anche sull’elezione del Capo dello Stato, dei membri del Csm e della Consulta. Quindi rimangono le funzioni di garanzia”. Il nuovo Senato, continua Boschi, sarà composto da “148 persone”. E al presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso dice: “i numeri in Senato si trovano meglio magari condividendo un progetto e non smontandolo”.

ministro maria elena boschi

Grasso, continua Boschi “con una parte di senatori eletti, avanza una proposta intermedia che rischia di fare ammuina, di far finta che cambi qualcosa per lasciare le cose come stanno”. “Il Pd la scelta sul Senato l’ha già fatta. E non ha mica deciso Matteo Renzi da solo, hanno scelto milioni di elettori del Pd che hanno votato alle primarie un programma chiaro”. “Questa proposta poi è stata discussa e votata negli organismi di partito fino all’ultima direzione. Quindi, almeno per chi fa parte del Pd, sarebbe utile rispettare le decisioni prese da milioni di elettori democratici. Anche il presidente Grasso, come me, del resto è in Parlamento grazie al Pd”.

E sui numeri per la riforma, chiama in causa anche Forza Italia: nell’accordo per le riforme “c’è anche il Senato delle autonomie tra i cui caratteri fondamentali c’è il no all’elezione diretta dei senatori. Se decide di non rispettare gli impegni se ne assumerà la responsabilità”.

“Non sono preoccupata. Credo che troveremo una intesa anche su questo». Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi risponde così ai cronisti che le chiedono un commento all’ultimatum di Forza Italia che chiede di modificare prima la legge elettorale e poi riformare il Senato. “Ma credo – insiste il ministro – che il Senato venga prima”.

Le parole di Brunetta – A stretto giro è arrivata la replica via twitter, del capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta. “Mi dispiace caro ministro, ma non ci stiamo più con i giochi di parole. Prima l’Italicum e poi le altre riforme. Game over!”.

 

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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