“Non metto in discussione il ruolo del presidente Grasso, e come tale rispetto la sua posizione che viene dall’essere una figura di garanzia. Così come quelle di tanti altri. Resta però il fatto che il Pd deve rispettare prima di tutto l’impegno riformatore che si è dato con gli italiani: superamento del bicameralismo, Senato non elettivo, riduzione dei parlamentari, Senato delle autonomie”. Parola della governatrice del Friuli-Venezia Giulia Debora Serracchiani che, intervistata da Qn, sottolinea: “c’è una parte di Italia che chiede il cambiamento e una parte che non la vuole, e desidera che le cose restino così come sono: non vuole semplificare lo Stato, ridurre il numero dei parlamentari”.
Per la Serracchiani, il nuovo Senato federale “dà una risposta all’esigenza di un contatto con i territori. Avremo una camera che legifera su tutto e un’altra che assicurerà il continuo e costante contatto con Roma delle autonomie”. Esclude il rischio che possa diventare una specie di Cnel delle Regioni: “questa” dice la Presidente “è una forzatura, per di più sbagliata, anche perchè se il Senato delibera nelle materie di interesse regionale la Camera può andar contro solo con maggioranza qualificata. Le Regioni hanno poi proposto al governo di creare luogo comune tra Camera dei deputati e Senato delle autonomie dove comporre i conflitti sulle nuove competenze”. Quanto alle prossime elezioni, si sofferma sulla possibilità di inserire il nome del premier Renzi sul simbolo del Pd: “per le europee il segretario ha comunque escluso ogni ipotesi di quel tipo. Per le politiche vedremo”.