L’ex deputato dell’Italia dei Valori, Antonio Razzi, sale per l’ennesima volta alla ribalta delle cronache nazionali. Dopo i commenti e l’amore per la ‘democrazia’ nordcoreana, il parlamentare abruzzese ha deciso di presentare un disegno di legge al Senato.
Il disegno di legge 1370 prevede, infatti, l’inserimento di una nuova figura professionale: l’operatore di assistenza sessuale. Insomma, dopo che gli spazzini sono diventati operatori ecologici, i bidelli operatori scolastici, il senatore Razzi, fervente berlusconiano, vuole trasformare le prostitute in operatrici sessuali, il tutto per “diminuire i disagi arrecati al flusso urbano del traffico”. Il senatore Razzi, abruzzese di nascita ma ‘orgoglioso’, come più volte ha detto, lavoratore delle fabbriche svizzere per 40 anni, sembra che si sia ispirato proprio al Paese elvetico per l’elaborazione del disegno di legge.
La proposta di legge, de facto, è l’annullamento della legge Merlin e la riapertura delle case chiuse, iniziativa che, come dice lo stesso senatore, potrebbe aiutare il processo di risanamento delle casse nazionali. Il disegno di legge elaborato è una minuziosa gestione del tema e dei particolari. Infatti sono previsti albi professionali e l’obbligo di aprire una partita IVA, visto che le prestazioni devono essere assoggettate alla tassazione vigente dell’IVA. Tra gli altri obblighi dell’esercitante della professione vi è anche quello di conseguire un certificato di idoneità igienico-sanitario per il luogo dove verrà eseguito il lavoro. Per il beneficiario del lavoro invece c’è l’obbligo sia morale che legale di usufruire del servizio solo in assenza di minorenni, mentre sia il lavoratore che il cliente devono essere assolutamente maggiorenni.
La proposta potrebbe portare l’Italia ad uniformarsi ad una normativa che è già vigente in varie parti d’Europa, come la Germania, la Svizzera e l’Olanda. Razzi, comunque, sembra avere il solo intento di ridurre il flusso veicolare urbano. “La presente proposta di legge – racconta il sen. Razzi – vuole regolamentare anche i luoghi di esercizio della prostituzione, con l’intento di eliminare l’adescamento in strada, ovvero in luogo pubblico, dei clienti, evitando ai cittadini di dover assistere e far assistere a propri familiari minorenni sgradevoli visioni notturne e diurne di prostitute vestite in maniera minima e volgare per adescare più facilmente la clientela che, se in automobile, crea anche un pericolo al regolare scorrimento del traffico”.
Francesco Di Matteo