Toti assicura: “Il patto con Renzi resta, ma più poteri al premier”
“Noi sul patto sottoscritto non obiettiamo nulla, ci mancherebbe. Cosa non dovrebbe andare? La fine del bicameralismo, il Senato delle autonomie, i tagli dei costi sono già nel nostro dna, come pure erano contenuti della riforma della Costituzione del 2006. Ecco, noi su queste sfide non ci tiriamo indietro”. Così Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, conferma l’accordo tra il premier Matteo Renzi e il Cavaliere e intervistato da Repubblica sottolinea che Fi è pronta a votare la riforma, a patto del rispetto dei “paletti” del Nazareno.
“Siamo disponibili a discutere e a modificare, purchè – spiega – tenga la sostanza”, ossia che “il Senato non deve costare ai cittadini e non deve dare la fiducia, occorre superare per davvero il bicameralismo”. “Renzi – continua Toti – conferma l’impianto delle riforme concordato” al Nazareno. “Sembra piuttosto che non tenga conto delle considerazioni mosse dal presidente Grasso che, vorrei sommessamente ricordare, sarebbe esponente del suo partito. Come pure lo sono i 25 senatori che hanno firmato una lettera critica sulle riforme”. “Nessuno addebiti a Forza Italia i guai del Pd. Se le riforme falliranno, sarà per l’ennesima volta colpa di una sinistra litigiosa e inconcludente. Ma noi ci siamo”. “E se il percorso delle riforme ingrana – continua Toti – si può spingere anche oltre le previsioni iniziali”. “A noi piacerebbe – spiega il consigliere – vedere per esempio una Presidenza del Consiglio più funzionale e con maggiori poteri”. Toti chiede di approvare prima l’Italicum: “è pronto, potrebbe essere approvato in via definitiva in una settimana”. E, sull’elezione diretta dei senatori, spiega: “nel patto era previsto fossero eletti di secondo livello, noi preferiremmo eletti, ma siccome è un patto, ci confronteremo con tutti i contraenti”.